Non ci sono date, non ci sono certezze, solo qualche spiraglio di luce, regalato dei numeri, in calo, degli infetti e dei morti, ma prima o poi l’emergenza Covid-19 finirà, ed il settore vino, come il resto del Paese, dovrà rimettersi in moto. Confrontandosi, però, con un mondo profondamente mutato, non tanto e non solo a livello economico, ma anche sociale. Un combinato disposto che, in tema di commercio, distribuzione ed anche comunicazione del vino, potrebbe avere effetti a lungo termine. Ai quali è saggio non farsi trovare impreparati. Come? Attraverso una vera e propria road map, immaginata e “disegnata” da Lorenzo Tersi, uno dei massimi esperti del settore mergers & acquisitions in Italia, alla guida di LT Wine & Food Advisory.
“La road map del vino nel post Covid-19 - racconta Lorenzo Tersi a WineNews - dipenderà strettamente da una gestione strategica degli scenari futuri. E l’attuale crisi che colpisce alcuni settori dovrà rappresentare un’occasione per un rilancio intelligente e ingegnoso. Attualmente tra i diversi comparti ricordiamo che la Gdo domina con il 39% del totale, la ristorazione copre il 17%, la vendita diretta il 12% ed i wine bar si attestano sull’ 8% (fonte: indagine Mediobanca Vino). Tra questi è l’ho.re.ca, indiscutibilmente il settore più in sofferenza anche se la seconda parte dell’anno potrebbe portare vantaggi al comparto per un naturale e prevedibile incremento delle attività all’aperto. Il punto debole, invece, potrebbe essere legato a una riduzione della mescita al banco (quello che dal punto di vista comportamentale contraddistingue da diversi anni il fenomeno dei cosiddetti happy hour) - dice Tersi - in quanto per ovvie questioni di sicurezza sanitaria il consumo verrà relegato ai servizi al tavolo frenando il consumo di Prosecco e del mondo mixology che potrebbero essere tra i più colpiti. Sia ho.re.ca. sia enoteche avranno l’opportunità di valorizzare i propri circuiti online grazie all’esperienza tesaurizzata di questi mesi, in conseguenza di una platea allargata che ha usufruito del delivery”.
Ed è proprio questa, come abbiamo scritto più volte su WineNews negli ultimi giorni, la vera novità che potrebbe attendere il mondo della distribuzione e del commercio, tanto che, secondo Lorenzo Tersi, “oggi più che mai è il momento di investire sull’online e sulle nuove modalità di vendita. Non solo l’e-commerce tradizionale, ma anche forme evolute di interazione e vendita: la valorizzazione digital è uno degli elementi interessanti di questa road map, grazie alle ancora poco conosciute tecniche chat-bot (chat uomo - computer) che sono un settore sul quale investire, in crescita da tutti i punti di vista, come dimostrano altri Paesi dove ormai i consumatori compiono tantissime azioni attraverso questi servizi di comunicazione che sono andati ben oltre il servizio di messaggistica - spiega Tersi - ed hanno digitalizzato tutte le pratiche analogiche includendo l’acquisto di beni e servizi e divenendo di fatto un marketplace a 360 gradi. Stiamo parlando di una svolta epocale che personalizza e favorisce il dialogo tra piattaforma, produttore e consumatore finale rendendolo sempre più completo ed arrivando con la tecnologia dove il commercio dei punti vendita non può arrivare. Innovazione digitale e tecnologia saranno ambiti su cui le forze governative dovrebbero favorire degli incentivi economici: ora più che mai occorre colmare questo gap tecnologico ancora diffuso”.
Il focus si sposta quindi sulla Gdo, che “andrà sicuramente a riscuotere successo, è diventata il primo canale di vendita in assoluto grazie ad una assidua seppur regolamentata frequentazione agli acquisti in questo periodo d’emergenza. E costerà sempre di più da parte dei produttori conquistare nuove posizioni su uno scaffale già molto affollato anche per effetto della crescita di volumi di questi mesi, in particolare sui vini commodities; ma anche qui il produttore di vino troverà delle opportunità, soprattutto nel dialogo con la media distribuzione di prossimità. Anche in questo caso - continua Lorenzo Tersi - si torna all’esperienza digitale: è accaduto in parte con il mondo delle enoteche, che da ora dovrà organizzarsi maggiormente sul canale delivery. La road map intelligente passerà anche per questo scatto in avanti sulle piattaforme distributive nel virtuale. Non ci sarà più altra occasione se non questa di stimolare gli acquisti in remoto. E, dal canto suo, anche la logistica - aspetto altrettanto importante della ripresa post Covid-19 - dovrà lavorare sul delivery per migliorarlo, avvalendosi di una logistica green nei centri storici abitati che andrebbe incentivata e maggiormente utilizzata”.
In conclusione, chiosa Tersi, “serve una visione d’insieme, che contribuisca a dirigere il senso di questo cambiamento e occorre approfittare della congiuntura per incrementare la cultura manageriale d’azienda, in un mercato che ha sì troppi leader ma troppi pochi manager competenti che possano portare in azienda competenze dedicate allo sviluppo dell’azienda e alla valorizzazione del prodotto attraverso i canali CRM e ad un utilizzo più consapevole dei social: Facebook per il retail, Instagram per dare suggestioni visive ed esperienziali e Linkedin per mantenere vivo il circuito professional”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024