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UNIONE EUROPEA: AL VIA “ETICHETTA SICURA” PER OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA. MA PER CONFAGRICOLTURA SIAMO “ANCORA LONTANI DALLA PIENA TUTELA DEL MADE IN ITALY”

L'Unione Europea ha approvato il progetto di regolamento relativo all’origine dell’olio di oliva, che prevede che “la designazione dell'origine a livello di uno Stato membro o della Comunità Europea corrisponde alla zona geografica nella quale le olive in causa sono state raccolte e dove l’olio estratto da queste olive é stato ottenuto”. “Nel caso in cui - spiega una nota della Coldiretti, citando il regolamento - le olive raccolte in uno Stato membro o un Paese terzo diverso dalla zona geografica dove è stato ottenuto l’olio estratto da queste olive, la designazione dell’origine indica sia la zona di raccolta che quella di designazione dell’olio”. Dopo anni di forti contrasti sembrano insomma finalmente concretizzarsi la richieste degli imprenditori agricoli italiani per garantire ai consumatori europei l’acquisto di olio d’oliva extravergine, con una etichettatura chiara che rende trasparente l’origine del prodotto e valorizzi il vero made in Italy”.

La cronaca: la guerra dell’olio di qualità

La guerra per l’olio di qualità è scoppiata nel ‘98, quando l’Italia ha approvato alcune disposizioni per l'etichettatura dell’olio extravergine di oliva, dell’olio d’oliva vergine e dell’olio d’oliva, con l’obiettivo di assicurare all’olio italiano un “marchio” chiaro che rende trasparente l’origine del prodotto e valorizzi il vero “made in Italy”. Pochi mesi dopo l’approvazione della legge, la Commissione Europea ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia ed ha approvato il regolamento comunitario che individua nel luogo di molitura delle olive l’origine dell’olio d’oliva extravergine e vergine. Nel marzo ’99, l’Italia ha presentato un ricorso dinnanzi alla Corte di Giustizia delle Comunità Europea, che lo ha respinto. A maggio 2001, il Parlamento Europeo ha affermato che “con la scadenza del regolamento la Commissione si doveva impegnare a stabilire il luogo di origine e di produzione delle olive”. Nel giugno 2001, infine, il Consiglio dei Ministri Agricoli dell'Unione Europea ha raggiunto un accordo che prevede che sull'etichetta venga riportata chiaramente l’origine del prodotto ed il luogo di spremitura delle olive quando si tratta di due Paesi diversi.

La cronaca: la guerra dell’olio di qualità

“La decisione presa a Bruxelles rappresenta un passo in avanti, ma siamo ancora distanti da una vera e propria tutela del made in Italy: così Confagricoltura sulla decisione presa dall’Unione Europea in materia di norme commerciali per l’olio d’oliva. “Il nostro obiettivo - continua Confagricoltura - è quello di giungere ad una indicazione obbligatoria sull’etichetta relativamente all’origine degli oli extravergine. Questo è indispensabile per una completa trasparenza del mercato, che è nell’interesse dei consumatori e dei produttori”. La Confagricoltura continuerà ad operare in questa direzione nel prossimo anno, quando la nuova normativa avrà scadenza.

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