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UNIONE EUROPEA: SEMPRE PIU’ ROSA L’AGRICOLTURA ITALIANA UN TERZO DEGLI IMPRENDITORI E’ COMPOSTO DA DONNE

E' sempre più “rosa” l’agricoltura italiana: sono donne un terzo degli imprenditori agricoli a tempo pieno. Hanno tra meno di 35 anni e più di 65 e sono alla guida non solo di imprese medio-piccole: il 30% di loro tengono le redini di grandi aziende, che contano i 20 e i 50 ettari e anche oltre. Ed è proprio tra di loro che si registra la percentuale più elevata di imprenditrici forti di una formazione agricola completa. Un altro 70%, soprattutto nella fascia di età più avanzata, affianca il coniuge nella conduzione dell’impresa.

La fotografia dell’agricoltura italiana, caratterizzata da una presenza sempre più salda ed essenziale delle donne, emerge dall’ultima indagine sulle strutture delle aziende agricole in Italia realizzata da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione Europea.

Interrogata dall’Ansa, la commissaria europea all’agricoltura Mariann Fischer Boel ha tenuto a ricordare che “le donne hanno sempre avuto un ruolo importante in agricoltura, per il loro impegno e per il modo di allevare gli animali. Sono molto contenta - ha aggiunto - che in un settore dove la commissaria é donna, le donne in alcuni stati membri continuano a tenere un ruolo importante. La Commissione europea cerca di fare il possibile per aiutarle soprattutto tramite lo sviluppo rurale”.

L’indagine europea traccia un profilo dell’agricoltura italiana che sta evolvendo e continuerà a farlo in futuro, anche sul fronte sociale. Il 42% degli imprenditori infatti ha 65 anni e più e solo il 4% ha meno di 35 anni. L’attività agricola è garantita da 1,38 milioni di aziende e resta essenziale per fornire in prodotti di qualità i consumatori e chi produce denominazioni d’origine e indicazioni geografiche protette, il fiore all’occhiello dell’agro-industria nazionale.

Quella italiana è anche un’agricoltura che con la sua presenza garantisce la tutela del territorio ed evita lo spopolamento delle aree più marginali in quanto - come registra Eurostat - il “50% delle aziende agricole si trovano in zone sfavorite e in zone di montagna”.

L’agricoltura italiana inoltre, è sempre più interessata alla produzione biologica (é al primo posto per importanza in Europa) e quindi punta ad un minore utilizzo dei fitofarmaci. Il 3% delle aziende, soprattutto le grandi, producono biologico.

Per far quadrare i conti gli agricoltori puntano anche sul turismo, l’artigianato, la trasformazione dei prodotti, e nel 23% dei casi è diventata la loro l’attività principale.

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