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UNIONE EUROPEA: SI’ DELLA COMMISSIONE E DEL PARLAMENTO ALLA DIETA MEDITERRANEA COME PATRIMONIO UNESCO

La Commissione Europea, insieme all’Europarlamento, scende in campo per il riconoscimento della Dieta Mediterranea come patrimonio dell’umanità, tutelato dall’Unesco. Ieri a Strasburgo, il Commissario agli affari sociali, Vladimir Spidla, ha annunciato che “Bruxelles si impegnerà attivamente nell’Unesco, anche se nel merito, non dispone di competenze dirette”. Sull’iniziativa, avviata da Italia, Spagna, Grecia e Marocco, una decisione è attesa per settembre.

“E’ un risultato importante” - ha commentato l’eurodeputato Enzo Lavarra (Pd), ricordando che l’Unione Europea sta già svolgendo un ruolo significativo nella salvaguardia e nella promozione della produzione agricola italiana e mediterranea, ma con il dibattito di oggi fa un passo avanti impegnandosi in maniera più decisa”. Sarà anche più facile - ha aggiunto - “combattere contro appropriazioni del concetto da parte di paesi terzi”.
Secondo recenti studi pubblicati sul British Medical Journal, analizzati dal team di Francesco Sofi, nutrizionista dell’Università di Firenze, la dieta mediterranea - ricorda in una nota la Coldiretti - riduce del 13% l’incidenza del Parkinson e dell’Alzheimer, del 9% quella per problemi cardiovascolari e del 6% quella del cancro. Pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani di conquistare il record della longevità con una vita media di 78,6 anni per gli uomini e di 84,1 anni per le donne, nettamente superiore alla media europea. Ma il futuro è preoccupante con un terzo dei ragazzi italiani obeso o in sovrappeso proprio per effetto soprattutto del progressivo abbandono dei principi della dieta mediterranea a favore del consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero come le bibite gassate”.
Un recente studio della Fao ha dimostrato che, negli ultimi 45 anni, la dieta mediterranea basata sul consumo di frutta fresca e verdura è stata abbandonata e dal 1962 al 2002, in 15 Paesi europei esaminati, l’apporto calorico giornaliero è aumentato di circa il 20%, passando da 2960 kcal a 3340 kcal. Ed in Grecia, Spagna, Portogallo, Cipro, Malta ed Italia l’apporto calorico giornaliero è aumentato del 30%.

Dal riconoscimento dell’Unesco, la cui decisione è attesa per settembre può venire un importante impulso al recupero di sane abitudini. Un obiettivo che - ha commentato ieri Coldiretti - ha un valore straordinario per l’Italia che è il Paese simbolo di questo tipo di cucina e dove più radicata è la cultura alimentare fondata sui principi della dieta mediterranea con primati raggiunti nelle principali produzioni base come la frutta, verdura, vino e pasta e il posto d’onore nella Ue per l’ olio di oliva, dietro la Spagna.

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