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UNIVERSITÀ, SEMPRE PIÙ GIOVANI NELLE FACOLTÀ DI AGRARIA. E IL LAVORO ARRIVA ENTRO UN ANNO DALLA LAUREA. COSÌ CONFAGRICOLTURA, CHE CON IL CENSIS TRACCIA L’IDENTIKIT DELL’AGRICOLTORE MODERNO: COLTO, INNOVATIVO E ORIENTATO AL MERCATO INTERNAZIONALE

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I giovani italiani pensano sempre più all’agricoltura per il loro futuro, anche all’Università, con le Facoltà di Agraria che continuano a registrare un vero e proprio boom. Lo dice Confagricoltura, guardando all’anno accademico 2011-2012. Sarà che il 60% dei laureati in agricoltura trova lavoro entro un anno dalla laurea, fatto è che, nell’ultimo anno accademico, gli aspiranti agronomi, a Palermo, per esempio, hanno avuto un vertiginoso aumento del 93%. Seguono Bari (+30%), Napoli (+27%), Milano (+23%). Ma com’è l’agricoltore moderno? L’identikit lo ha tracciato il Censis per l’organizzazione agricola: meno di 40 anni, colto, innovativo e orientato al mercato internazionale. Persegue il miglioramento qualitativo della produzione attraverso la diversificazione varietale e la sperimentazione di nuove cultivar o razze. Il giovane imprenditore “vincente” è curioso, tende a sperimentare per valorizzare e mettere in pratica l’enorme contributo della ricerca scientifica al mondo agricolo. Dimostrazione ne è il fatto che le aziende più remunerative sono guidate da “under 40”. Si comincia dunque ad intravedere un nuovo futuro agricolo per l’Italia. D’altronde lo spazio c’è: secondo la ricerca del Censis, dal 40 al 70% dei figli degli imprenditori di Confagricoltura rimane a gestire l’azienda (il 3% delle imprese agricole in Italia è condotto da giovani con meno di 35 anni). E questa percentuale cresce seguendo la solidità economica dell’impresa.
Ma cosa si aspettano i futuri leader agricoli dalle istituzioni? Innanzitutto rafforzare le politiche di insediamento e battere la burocrazia, ma anche stimolare la ricerca applicata, incentivare gli investimenti produttivi innovativi e la produzione di bioenergie e biocarburanti.

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