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UNO STILE ALIMENTARE ADEGUATO ALLE ESIGENZE DI UNA TERRA FERITA: ECCO “DOPPIA PIRAMIDE: ALIMENTAZIONE SANA PER LE PERSONE, SOSTENIBILE PER IL PIANETA”, LO STUDIO DEL “BARILLA CENTER FOR FOOD & NUTRITION”

È il grande tema della modernità: come garantire accesso alle risorse alimentari ad una popolazione mondiale in costante e vertiginosa crescita? È forse superfluo ripetere un concetto evidente: mangiare meno per mangiare tutti, ma non basta. Serve un passo in più, assumere uno stile nutrizionale che salvaguardi l’equilibrio del pianeta. Secondo lo studio del “Barilla Center for Food & Nutrition”, dal titolo “Doppia Piramide: alimentazione sana per le persone, sostenibile per il pianeta”, la soluzione prende le mosse dalla dieta mediterranea, un modello alimentare che si contraddistingue per uno spiccato equilibrio nutrizionale tanto da essere riconosciuta da molti scienziati dell’alimentazione come una delle migliori diete in senso assoluto in quanto al benessere fisico e alla prevenzione delle malattie croniche. (info: www.barillacfn.com)

La piramide della dieta mediterranea ha alla sua base frutta, ortaggi, uova, pane, riso, pasta, mentre salendo vi è un apporto sempre minore di altri alimenti come latte, formaggio, pesce, carne bianca, fino al vertice, rappresentato da dolci e carni rosse. Secondo lo studio Barilla, l’impatto ambientale di uno stile alimentare del genere si può facilmente rappresentare con la stessa piramide, ma rovesciata: gli alimenti che stanno al vertice sono infatti quelli con un impatto ambientale maggiore, in termini di “ecological footprint” (mq globali per chilo o litro di alimento prodotto), di “carbon footprint” (gCo2 immessi per chilo o litro di alimento prodotto) e di “water footprint” (litri di acqua utilizzati per chilo o litro di alimento prodotto). Basti pensare che un chilo di carne bovina utilizza 105 mq di terreno e 15.500 litri d’acqua, oltre ad immettere 31.415 grammi di Co2 nell’atmosfera prima di raggiungere la tavola, mentre la stessa quantità di frutta ha bisogno di 3 mq di terra, 600 litri d’acqua e “pesa” sulla qualità della nostra aria solamente per 70 gr di Co2.

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