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URBAN FARMERS & OLIMPIADI LONDRA 2012: PER “THE INDIPENDENT” FINITI I GIOCHI IL SITO OLIMPICO POTREBBE DIVENTARE UN NUOVO SPAZIO DEDICATO ALL’AGRICOLTURA URBANA. UN FENOMENO IN CRESCITA, CON I PRODOTTI CHE FINISCONO ANCHE NEL MENU DI GORDON RAMSEY

Urban farmers & Olimpiadi Londra 2012: da un lato un fenomeno, quello della coltivazione di prodotti dentro le città, in continua crescita, dall’altro, l’evento più atteso del nuovo anno dagli sportivi, e non solo, di tutto il mondo. Cosa hanno in comune? Finiti i giochi, il sito olimpico potrebbe diventare un nuovo spazio dedicato all’agricoltura urbana. Una nuova chance per gli urban farmers in Gran Bretagna, secondo il quotidiano britannico “The Indipendent”, protagonisti di un fenomeno che riscuote sempre più successo nel Paese delle tendenze, con gli agricoltori di città che vedono finire i propri prodotti anche nei menu dei ristoranti al top, come “La via del Pane” del famoso e pluristellato chef Gondon Ramsay.

Gli urban farmers inglesi, gli imprenditori agricoli che si sono insediati nei contesti urbani, spiega “The Indipendent”, secondo il quale alcuni eco-designer sono stati già invitati a perlustrare la zona, avranno così una nuova opportunità che potrebbe dare ancora più spazio a questo fenomeno in crescita e che negli ultimi tre anni ha visto nascere circa 2.000 nuove realtà in tutta la Gran Bretagna: si tratta di coltivatori di verdure, produttori di miele e di formaggio con un differenziale importante rispetto a chi coltiva orti di città semplicemente per soddisfare il proprio gusto e cioè il guadagno derivante dalla vendita dei prodotti. Molti sono gli esempi di vendite di successo: dal ristorante “La via del Pane” del famoso chef Gordon Ramsey, che nel menu propone il formaggio fritto di Bermondsey, al St’s Mungos’s, il rifugio per senzatetto nella zona sud di Londra, che vende i propri ortaggi al “table Café” di Southwark. Secondo Sustain, l’associazione per un miglior cibo e una migliore agricoltura, a Londra ora ci sono quasi 1.500 realtà che hanno aderito a Capital Growth, un programma gestito per i giardini della città e le fattorie finanziato dal comune. “La gente sta ora pensando a come rendere tutto questo sostenibile - spiega Ben Reynolds, direttore di rete di Sustain - stabilendo rapporti con i ristoranti della città”. Per Andrew Merritt, codirettore della compagnia di eco-design Something & Son, “l’agricoltura urbana sta crescendo perché l’acquisto del cibo è diventato un processo piuttosto che un piacere. Il cibo è ultra-fresco, si può prendere, toccare e sentirne l’odore”.

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