02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Usa, il primo mercato extraeuropeo per l’agroalimentare italiano, che nel 2016 ha toccato il record di 3,8 miliardi di euro di importazioni (1,3 miliardi di vino), preoccupa il Belpaese. Coldiretti: protezionismo pericoloso per produzioni tricolore

Gli Stati Uniti sono il primo mercato extraeuropeo per il made in Italy che, nel 2016, ha registrato il nuovo record di spedizioni Oltreoceano, a quota 36,9 miliardi di euro, il 2,6% in più del 2015, per un saldo commerciale ampiamente positivo, +23 miliardi. Tra i settori trainanti, c’è l’agroalimentare, che raggiungerà, secondo le stime di Coldiretti sulla base dei dati Istat, i 3,8 miliardi di euro, con il vino sugli scudi, a 1,3 miliardi di euro, seguito da olio, formaggi e pasta. Insomma, quello Usa è un canale vitale, e non lo scopriamo certo oggi, ma le ultime uscite del neo presidente Donald Trump, non lasciano certo tranquilli. Dopo aver affossato definitivamente il Ttip, il trattato di libero scambio tra le due sponde del Pacifico, che in realtà non è mai decollato, la linea di Washington sembra votata al protezionismo, tanto che lo slogan e leit motiv dei primi giorni di Trumo è “buy American, hire American” (comprare americano, assumere americano, ndr).
La paura, adesso, come denuncia la Coldiretti, è che a pagare lo scotto della virata Usa sia proprio l’agroalimentare. Primati come i 4.965 prodotti alimentari tradizionali censiti, le 288 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e i 415 vini Doc/Docg, oltre a quello di Paese più green, con 60.000 aziende bio, vanno difesi, dice ancora l’organizzazione degli agricoltori, specie dai rischi legati a una possibile stretta sulle importazioni, perché un’ipotetica chiusura delle frontiere pone un evidente problema di proliferazione sul mercato statunitense del fenomeno dell’Italian sounding. che vale già 20 miliardi di euro. Il 99% dei formaggi di tipo italiano, ricorda la Coldiretti, sono in realtà realizzati in Wisconsin, California e New York, dal Parmesan al Romano senza latte di pecora, dall’Asiago al Gorgonzola fino al Fontiago, un improbabile mix tra Asiago e Fontina.

Per non parlare del vino, con il Chianti prodotto in California, ma negli States è possibile anche acquistare del Marsala Wine. Un fenomeno che trova un forte impulso anche dalle opportunità di vendita attraverso la rete, dove è possibile acquistare da aziende statunitensi pseudo vino ottenuto da polveri miracolose contenute in wine-kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette più prestigiose, come Chianti, Valpolicella, Frascati, Primitivo, Gewurztraminer, Barolo, Verdicchio, Lambrusco o Montepulciano. Il made in Italy tarocco a stelle e strisce però, conclude la Coldiretti, colpisce tutti i comparti dell’export tricolore, dai pomodori san Marzano all’olio d’oliva fino ai salumi.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli