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FUTURO

Uso dell’Ia in agricoltura, deforestazione, risorse idriche, allevamento: se ne parla a Davos

Sono tra i temi al centro del “World Economic Forum” 2025, “think thank” politico ed economico mondiale. Attesa per l’intervento di Donald Trump
AGRICOLTURA, Davos, INTELLIGENZA ARTIFICIALE., World Economic Forum, Mondo
Anche l’agricoltura tra i temi del “World Economic Forum” di Davos

L’Intelligenza artificiale generativa applicata all’agricoltura, ma anche l’energia, il clima, il commercio internazionale, la deforestazione, le risorse idriche, l’allevamento del futuro: sono alcuni tra i temi al centro del “World Economic Forum” 2025 di Davos (20-24 gennaio), uno dei più importanti “think tank” economici e politici a livello internazionale, che quest’anno ha come topic “Collaboration for the Intelligent Age” (“Collaborazione nell’era intelligente”). Numerosi i capi di Stato, nonché i maggiori esponenti dell’economia e della finanza mondiale, che affrontano le principali sfide globali e regionali: 3.000 i partecipanti da oltre 130 Paesi, a dimostrazione “della necessità critica di dialogo in un’epoca sempre più incerta”. Tra le questioni aperte ci sono il rilancio della crescita, lo sfruttamento delle nuove tecnologie ed il rafforzamento della resilienza sociale ed economica in un mondo plasmato da tensioni geopolitiche, cambiamenti economici e progressi tecnologici, in attesa dell’intervento del Presidente Usa Donald Trump, previsto oggi pomeriggio, che toccherà probabilmente anche il tema dei dazi Usa, ormai ben più di una promessa.
Il rapido sviluppo dell’Ia Generativa (GenAI) potrebbe apportare in futuro benefici alla società mitigandone al contempo i rischi. Il suo potenziale per risolvere problemi ambiziosi non può essere ignorato, ad esempio, in materia di salute, agricoltura e cambiamento climatico. Si prevede che l’Intelligenza artificiale in agricoltura crescerà da 1,7 miliardi di dollari nel 2023 a 4,7 miliardi di dollari entro il 2028, mentre l’agricoltura digitale potrebbe aumentare il Pil agricolo dei Paesi a basso e medio reddito di oltre 450 miliardi di dollari, ovvero del 28% all’anno.
Oltre a rappresentare un’opportunità finanziaria, l’Intelligenza artificiale in agricoltura promette grandi miglioramenti per la sostenibilità. I decisori politici, le aziende e gli enti governativi devono collaborare per soddisfare le esigenze finanziarie e tecnologiche degli agricoltori. “Come agricoltore di quinta generazione e ceo di una delle più grandi aziende di tecnologia agricola al mondo - ha spiegato Jeff Rowe, ceo di Syngenta Group - ho visto in prima persona le sfide e le opportunità che l'agricoltura moderna deve affrontare: come coltivare in modo sostenibile mantenendo la produttività. Gli agricoltori svolgono un ruolo essenziale nella lotta al cambiamento climatico, dato che l’agricoltura attualmente è responsabile di circa un quarto delle emissioni globali di gas serra. Allo stesso tempo, devono nutrire una popolazione mondiale in rapida crescita, che dovrebbe raggiungere i 10 miliardi entro il 2058. Sorge spontanea una domanda: l’agricoltura rigenerativa, la tecnologia digitale e l’Ia possono aiutarci a risolvere l’apparente contraddizione tra agricoltura sostenibile e produttiva?”. L’agricoltura rigenerativa rappresenta un approccio olistico all’agricoltura che va oltre il semplice mantenimento dello status quo. Mira a migliorare attivamente la salute del suolo, aumentare la biodiversità, potenziare i servizi ecosistemici e catturare il carbonio nel suolo. I principi chiave dell’agricoltura rigenerativa enfatizzano la riduzione al minimo della perturbazione del suolo attraverso una ridotta lavorazione e mantenendo il suolo coperto di colture o residui tutto l’anno. Promuove inoltre l’aumento della diversità delle piante attraverso la rotazione delle colture e le colture di copertura e riduce gradualmente gli input sintetici nel tempo.
Gli agricoltori che adottano questi metodi agricoli rigenerativi e di precisione possono ottenere notevoli benefici finanziari nel tempo, con alcuni studi che suggeriscono aumenti di profitto fino al 120%. L'espansione di queste pratiche sostenibili per coprire il 40% dei terreni agricoli mondiali potrebbe svolgere un ruolo cruciale nel limitare il cambiamento climatico, rafforzare la resilienza dei nostri sistemi di produzione alimentare e proteggere sia la diversità ecologica che il benessere economico delle comunità agricole. In sostanza, l’agricoltura rigenerativa riguarda il lavorare con la natura, non contro di essa. E ora abbiamo strumenti digitali e tecnologie di agricoltura intelligente per aiutarci a farlo in modo più efficace. I sistemi di monitoraggio avanzati e l’agricoltura di precisione si sono evoluti in soluzioni multidimensionali, consentendo agli agricoltori di monitorare i miglioramenti e rilevare i problemi con una precisione senza precedenti. Queste tecnologie integrano dati da satelliti, droni e mappe del suolo per guidare l'applicazione mirata di prodotti fitosanitari e rilevare precocemente malattie e parassiti. L’analisi predittiva delle prestazioni sta rivoluzionando la gestione delle aziende agricole sfruttando i dati storici tramite Intelligenza artificiale e apprendimento automatico. Ciò consente agli agricoltori di prevedere condizioni e risultati futuri, trasformando le pratiche agricole reattive in strategie di gestione agricola proattive.
E se l’atteso intervento di Donald Trump in videoconferenza, previsto per oggi pomeriggio, toccherà probabilmente anche il tema dei dazi, il Commissario europeo per l’Economia Valdis Dombrovskis e la presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde hanno chiarito ieri che l’Europa è pronta a partecipare alla guerra commerciale e a rispondere “in maniera proporzionata”. “Gli Usa sono un importante partner strategico - ha affermato Dombrovskis – ma è chiaro che siamo pronti a difendere i nostri valori e i nostri interessi se necessario”. Dal Forum viene lanciato l’allarme: la frammentazione geopolitica e il ritorno alle barriere e al nazionalismo economico costerebbe fra i 600 e i 5.700 miliardi di dollari all'economia mondiale - fino al 5% del Pil - arrivando a superare i costi della grande crisi finanziaria di 15 anni fa. Lo dice il rapporto “Navigating Global Financial System Fragmentation”, secondo cui l’inflazione globale come conseguenza dell’uso dell’economia come arma geopolitica, in uno scenario di elevata frammentazione, porterebbe l'inflazione a oltre il 5%.  Previsto anche un aumento delle disuguaglianze a livello mondiale: secondo il rapporto di Oxfam  sulle disuguaglianze globali, pubblicato in apertura del Forum di Davos, la ricchezza dei miliardari è aumentata tre volte più velocemente nel 2024 che nel 2023. Nel frattempo, il numero di persone che vivono in povertà è rimasto pressoché invariato dal 1990. La disuguaglianza è dunque fuori controllo. Il rapporto annuale di Oxfam rileva come la maggior parte della ricchezza dei miliardari venga ereditata, non guadagnata, con il 60% proveniente da eredità, clientelismo o potere monopolistico. Inoltre, il nostro mondo profondamente diseguale rimane coloniale in molti modi. C’è una lunga storia di dominazione coloniale che ha ampiamente beneficiato le persone più ricche. Questo sistema estrae ancora ricchezza dal Sud del mondo destinata all’1% dei super-ricchi, ad un tasso di 30 milioni di dollari all’ora.

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