Buone notizie per l’uva da tavola le cui proiezioni, per la campagna 2023/2024, sono in aumento rispetto ai numeri della scorsa stagione: si parla di quasi 28,39 milioni di tonnellate, il che significherebbe un aumento del +1,76% (491.000 tonnellate in più), rispetto ai quasi 27,9 milioni di tonnellate registrate nella campagna precedente (2022/2023). A dirlo, il rapporto “A Different Horizon - Preview of the 2023/2024 Grape Campaign”, redatto da “Fluctuante”, con proiezioni del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda), dove si indica che questo aumento della produzione globale di uva si spiega con il miglioramento dell’offerta cinese che compenserà le perdite dell’Unione Europea. La Cina rimarrebbe il principale produttore di uva a livello globale nella campagna 2023/2024 con 13,5 milioni di tonnellate (+5,88% sulla campagna precedente), un “boom” favorito dalle migliori condizioni di crescita e ai progressi nella tecnologia agricola, che si traducono in frutta di qualità superiore e in una stagione di approvvigionamento prolungata.
Cina in testa davanti all’India, che raggiungerebbe i 2,95 milioni di tonnellate (+3,5%) con la Turchia al terzo posto (1,9 milioni di tonnellate, -14,41%). Produzioni invariate per Brasile e Uzbekistan, rispettivamente quarto e quinto produttore al mondo con l’Egitto, sesto, in lieve aumento. L’Unione Europea, con quasi 1,3 milioni di tonnellate, rischia un calo del 16,04% ma può consolarsi con una una qualità della frutta che resta elevata. Bene gli Stati Uniti (+8,26%) che recupera il livello del pre-Covid con una stima produttiva di 878.000 tonnellate; chiudono la top-ten il Perù avrebbe (776.000 tonnellate, +1,3%) e il Cile (745.000 tonnellate, +13,57%). Gli altri paesi produrrebbero un totale di oltre 1,3 milioni di tonnellate (+2,7%). Capitolo esportazioni: nella campagna 2023/2024 si prevede che rimarranno pressoché invariate, con maggiori spedizioni da Cile e Cina, che compenseranno le perdite di Turchia e Stati Uniti. La previsione complessiva è di quasi 3,7 milioni di tonnellate (-0,84%).
Le esportazioni cinesi dovrebbero aumentare in modo significativo, con una proiezione di crescita del +23% (480.000 tonnellate). Nel caso del Cile, l’aumento dell'offerta dovrebbe dare impulso alle esportazioni, raggiungendo le 565.000 tonnellate (Stati Uniti principale mercato di destinazione) mentre si prevede che le esportazioni del Perù rimarranno quasi invariate (595.000 tonnellate), a causa della continua forte domanda nei mercati dell’emisfero settentrionale. Se così fosse, il Perù continuerà ad essere il più grande esportatore mondiale di questo frutto, seguito proprio dal Cile.
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