Estate 2002, voglia di sole, mare o montagna ma anche di mangiare e bere gli alimenti caratteristici dei rispettivi luoghi di vacanza. Cresce la fame di prodotti tipici, mentre impazza la tendenza ad assaggiare cibi naturali e di grande qualità. Quest'anno - secondo le stime della Coldiretti - le vacanze estive divoreranno prodotti tipici per un valore di un miliardo di euro, con una netta preferenza per i formaggi (64%), per i vini (18,8 %) ed i salumi (16,8%). Il risultato - precisa l'organizzazione agricola - che è il frutto del sempre più stretto legame tra turismo e gastronomia e della voglia degli italiani in vacanza di riscoprire il gusto di mangiare tipico. Non solo, secondo una recente indagine, 3 persone su 4 sono disposte a spendere di più pur di acquistare prodotti tipici e assicurarsi la provenienza nazionale, la naturalità e la garanzia della qualità del prodotto. In effetti, in ogni parte del Paese, c'é la possibilità per i turisti di accoppiare i piaceri della vacanza a quelli del mangiare sano come la mozzarella di bufala in Campania, l'Asiago in Veneto, lo speck in Trentino Alto Adige, il pecorino in Sardegna, l'olio di Brisighella in Romagna, il Montasio e il prosciutto San Daniele nelle montagne del Friuli o la Fontina in Valle d'Aosta.
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