La qualità dell’offerta regionale di cibi e bevande - come dimostra il fatto che per oltre i due terzi (68%) dei vacanzieri lo “shopping del gusto” - è tra i fattori di scelta di una destinazione. Lo spiega la Coldiretti, sulla base dei dati dell'Osservatorio internazionale del turismo enogastronomico, che può contare in Italia su un patrimonio di prodotti che ha superato i 20 miliardi di euro in valore e che registra primati mondiali nei vini, nei prodotti a denominazione di origine e nelle specialità tradizionali.
“La vacanza Made in Italy nel piatto” è l’unica nel mondo a poter offrire 155 prodotti a denominazione di origine protetta (Dop/Igp), 357 vini a denominazione Doc/Docg, 4100 prodotti tradizionali censiti dalle regioni che i turisti possono acquistare nelle quasi 50.000 imprese agricole che vendono direttamente, ma anche nelle città del vino (546 comuni), dell’olio (284), del biologico (60) e del pane (42) o lungo le 135 strade del vino e dei sapori che percorrono praticamente tutto lo stivale.
Un patrimonio destinato a crescere ma che già adesso può contare per i soli prodotti Dop e Igp su un valore al consumo di 9 miliardi di euro al quale si aggiunge un analogo fatturato di 9 miliardi realizzato dal vino “made in Italy”, mentre per le vendite realizzate direttamente dalle imprese agricole si stima un valore di 2,4 miliardi di euro.
Dalla mappa regionale dell’enogastronomia si evidenzia che il Piemonte è leader nell’offrire ai turisti la più ampia possibilità di scelta tra vini Doc e Docg come Barolo e Barbaresco, ma anche nelle località legate ad uno specifico prodotto con il maggior numero di città del vino, del biologico e del pane, mentre la Toscana vince su tutti nella gamma di prodotti tradizionali censiti come il fagiolo zolfino, nel numero di città dell’olio e soprattutto nella possibilità per i vacanzieri di acquistare direttamente dagli agricoltori prodotti genuini come vino, olio, ortofrutta e formaggi. L’Emilia Romagna con 25 riconoscimenti europei si classifica in pole position nel numero di prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) con il prosciutto di Parma e il Parmigiano Reggiano che prevalgono su tutti per notorietà e peso economico. Mentre nei percorsi enogastronomici delimitati con le strade del vino e dei sapori si mettono in luce il Veneto e la Puglia che, per i vini il primo e per gli extravergini il secondo, conquistano la leadership su tutte le altre regioni. Puntare sull’enogastronomia locale significa anche diversificare ed estendere l’offerta turistica nazionale, oltre le tradizionali mete delle città d’arte e delle spiagge, a favore dei piccoli comuni che coprono un territorio dove grazie all’agricoltura si “coltiva” oltre la metà della produzione agroalimentare nazionale che ha reso celebre il made in Italy nel mondo.
Un patrimonio che fonda il suo successo anche sul terreno particolarmente fertile che offrono questi paesi alle produzioni di qualità: nel territorio di tre comuni con meno di cinquemila abitanti su quattro sono presenti allevamenti destinati a produrre formaggi o salumi italiani a denominazione di origine (Dop), mentre nel 60 per cento dei piccoli comuni si trovano gli uliveti dai quali si ottengono i 37 oli italiani a denominazione protetta. Ma la domanda turistica nei centri minori contribuisce anche a riscoprire e a salvare dall’estinzione specialità alimentari ottenute con metodi tradizionali che si tramandano da decine di anni in molte aziende agricole.
Eccellenze uniche che contribuiscono ad alimentare il motore della vacanza enogastronomica che è l’unico segmento in costante e continua crescita nel panorama non esaltante dell’offerta turistica nazionale. Si tratta della dimostrazione che, per rilanciare la vacanza made in Italy, bisogna rispondere alle nuove domande di qualità come la voglia di riscoprire il gusto di mangiare tipico e di accoppiare i piaceri della vacanza a quelli del mangiare sano.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024