Vale 72,2 miliardi di euro l’export extra-Ue di cibi e bevande dell’Unione Europea nei primi 9 mesi del 2015, in crescita dell’8% sullo stesso periodo 2014. Ma cresce (e di più) anche l’import, a quota 54,2 miliardi di euro (+10%), per un saldo attivo della bilancia commerciale di 18 miliardi di euro (+5%). A dirlo l’analisi di WineNews su dati dell’Economic Bulletin Q3 2015 della “FoodDrink Europe” (www.fooddrinkeurope.eu), l’organizzazione che rappresenta l’industria alimentare a livello Ue, riunendo le federazioni dei Paesi Membri (per l’Italia, c’è Federalimentare). Numeri che parlano di un settore in salute, dunque, in Ue, che cresce a livello di fatturato (+0,2%), ma meno della manifattura europea nel suo complesso (+0,8%).
In questo quadro, il vino è uno dei settori che ha performato meglio: nel terzo trimestre 2015 l’export complessivo è cresciuto del 12,9% sullo stesso periodo 2014, a quota 2,5 miliardi.
Di contro, però, negli ultimi 12 mesi, se i prezzi di cibo al consumo hanno registrato un leggero aumento dello 0,2%, a fronte di un’inflazione praticamente piatta, i prezzi alla produzione sono diminuiti dell’1,7%, e quelli dei prodotti agricoli sono crollati addirittura del 13,2%, segno di una forbice sempre più ampia tra i campi e la tavola.
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