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VENDEMMIA 2009, LA CIA: “ANDAMENTO PRODUTTIVO FAVOREVOLE CHE SI SCONTRA CON UNO SCENARIO COMPLESSO E CARICO DI INSIDIE”. IL PRESIDENTE GIUSEPPE POLITI: “IL VINO RISPECCHIA L’AGRICOLTURA ITALIANA. DAL GOVERNO NON VEDIAMO L’ATTENZIONE NECESSARIA”

“Un andamento produttivo favorevole”, con una vendemmia buona in quantità e qualità, che si scontra con uno “scenario complesso e carico di insidie” per le cantine italiane: è il quadro di partenza della vendemmia 2009 secondo la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori. A preoccupare sono, chiaramente, gli effetti della crisi economica, ma non solo: “assistiamo ad una perdita di competitività delle aziende - spiega il presidente Giuseppe Politi - alla quale si aggiungono i ritardi accumulati nell’attuazione dell’Ocm vino. Il tutto accompagnato dal costante calo dei consumi interni (soprattutto per i vini da tavola) e da un’impropria informazione, con divieti generalizzati che danneggiano una bevanda come il vino, che ha tradizioni profonde nella nostra cultura. Un insieme di fattori che rende inquieto il settore”. A sollevare grande allarme è anche la caduta verticale per i prezzi delle uve pagati ai produttori, soprattutto in regioni come la Puglia e la Sicilia: “c’è il rischio che le aziende si trovino ad affrontare una situazione sempre più difficile, che vede già una sensibile crescita dei costi produttivi e contributivi che hanno riflessi negativi sui redditi”. E dal mondo delle istituzioni, secondo la Cia, non arrivano risposte adeguate. “La situazione del settore vitivinicolo - aggiunge Politi - è lo specchio delle difficoltà dell’agricoltura. In tutti i comparti, dall’ortofrutta ai cereali, dall’olio d’oliva al lattiero-caseario, i problemi ogni giorno di più si fanno pressanti. I prezzi sui campi continuano a scendere (meno 16% a giugno sul 2009), costi di produzione e oneri contributivi sono sempre in crescita. E da parte del Governo non vediamo l’attenzione necessaria. Emblematica la mancanza di risorse per il Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali. Tante promesse, ma nessun atto concreto”.

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