La settimana di Ferragosto fa storicamente rima con vacanze, ma per il mondo del vino, non tutto, ma comunque una parte significativa, è tempo di raccolta, a causa anche dei fenomeni climatici che incidono in modo significativo nelle tempistiche. L’Italia del vino sta infatti entrando sempre più nel vivo di una vendemmia 2024 che, da molte parti, è iniziata in anticipo rispetto al passato (come hanno raccontato, a WineNews, anche alcuni dei consulenti enologi ed agronomi più affermati ed esperti del Belpaese). A “battere” tutti, cronologicamente parlando, è stata la Sicilia dove la raccolta è già iniziata a metà luglio, in alcune aziende ed in diversi territori dell’isola, ma i primi grappoli si sono già tagliati anche in Salento, in Puglia, nella Maremma Toscana, e non solo. E da oggi, il primo distretto ad entrare in vendemmia in maniera organica e massiccia, è quello della Franciacorta, territorio che va annoverato tra i “big” d’Italia, ed eccellenza della spumantistica Metodo Classico. Ma che vendemmia sarà? Il Consorzio Franciacorta, l’organismo (rappresenta 123 cantine) che garantisce e controlla il rispetto della disciplina di produzione del Franciacorta, primo vino italiano prodotto esclusivamente con il metodo della rifermentazione in bottiglia ad avere ottenuto nel 1995 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, parla di aspettative, per l’annata 2024, che si delineano in un contesto climatico abbastanza buono. “Siamo entusiasti di annunciare l’inizio della vendemmia - sottolinea il presidente del Consorzio Silvano Brescianini - le condizioni climatiche di quest’anno sono state complesse, ma i viticoltori hanno saputo affrontarle con grande esperienza, e siamo fiduciosi che la qualità delle uve sarà interessante. I produttori hanno lavorato con dedizione e attenzione, e i risultati saranno sicuramente all’altezza delle aspettative. Questa vendemmia rappresenta un momento cruciale non solo per la nostra produzione, ma anche per la valorizzazione della nostra terra e delle nostre tradizioni”.
La stagione vitivinicola è iniziata con una anomalia termica positiva che ha caratterizzato i primi mesi dell’anno: dopo un gennaio nella media, sono arrivati oltre due mesi con temperature miti, superiori alla media. Questa condizione climatica ha favorito lo sviluppo della vite, anticipando il germogliamento di circa una settimana rispetto alla media storica degli ultimi 25 anni. Tuttavia, a metà aprile, si è registrata un’inversione di tendenza, con due lievi gelate nella terza settimana che non hanno causato danni consistenti. Giugno, come maggio, ha visto condizioni meteorologiche perturbate, con temperature medie sia nelle minime che nelle massime. Questo calo termico ha riportato i livelli di accumulo delle risorse termiche su valori più vicini alla media storica, riducendo così l’anticipo fenologico. Dal punto di vista pluviometrico, il trimestre aprile-giugno ha registrato quasi 650 millimetri di pioggia, rendendolo il più piovoso dal 1997 al 2024, seguito dal 2023 con 482 millimetri. È interessante notare che maggio ha visto 14 giorni di pioggia, rispetto ai 20 del precedente anno, entrambi superiori alla media storica di 10 giorni. I viticoltori della Franciacorta hanno affrontato sfide significative durante aprile, maggio e giugno, proteggendo le viti da malattie fungine, in particolare dalla peronospora, che prospera in condizioni di pioggia frequente e temperature miti. Sebbene siano stati riscontrati danni localizzati da peronospora, la situazione sanitaria generale rimane sotto controllo. Luglio ha segnato un cambiamento, con temperature frequentemente oltre i 30 °C e piogge quasi assenti, favorendo la maturazione delle uve. Attualmente, il carico produttivo è nella media, lo stato sanitario è buono ed è prevista la continuazione della vendemmia fino a fine agosto.
La vendemmia 2024 in Franciacorta potrà avvalersi anche del supporto del nuovo Laboratorio di microvinificazione creato in collaborazione con Accademia Symposium di Rodengo Saiano, un importante strumento che consentirà di realizzare in proprio, con il supporto scientifico di UniMi (Università di Milano) e di Fem (Fondazione Edmund Mach), una serie di microvinificazioni finalizzate a studiare, attraverso i vini, le strategie di risposta al cambiamento climatico e non solo, che il Consorzio sta attuando. Diversi i temi oggetto in investigazione previsti, tra i quali la verifica della risposta enologica di una serie di genotipi ottenuti incrociando Erbamat e Chardonnay. Per Mario Falcetti, coordinatore gruppo di lavoro Ricerca e Sviluppo Consorzio Franciacorta, “l’allestimento del laboratorio di microvinificazione, a supporto dell’intesa attività di R&D del Consorzio Franciacorta, rappresenta una grande opportunità per verificare, direttamente in loco e in tempo reale, le diverse piste di indagine che stiamo perseguendo per adattare il modello viticolo della Franciacorta alla pressione esercitata dal cambiamento climatico. Inoltre è un grande strumento per la condivisione e la diffusione delle nuove conoscenze e costituirà l’elemento fondamentale per la creazione di una enoteca tecnica (di vini Franciacorta sperimentali) utilissima per la verifica, nel tempo, dell’efficacia dei risultati acquisiti”.
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