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VENDEVANO POMODORINI TUNISINI PER SICILIANI. DENUNCE A RAGUSA. PROTESTE CONFCONSUMATORI

Spacciavano i pomodorini provenienti dalla Tunisia per siciliani: nel 2009, oltre 22 tonnellate di prodotti contraffatti sono stati venduti a ditte, in tutta Italia. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza di Vittoria nel ragusano.

L’indagine è coordinata dal procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia. Sono stati denunciati tre imprenditori con l’accusa di frode in commercio e contraffazione di indicazioni geografiche dei prodotti agroalimentari. Ad insospettire i finanzieri sono stati “i numerosi ed ingiustificabili passaggi che doveva affrontare il prodotto importato dalla Tunisia, prima di giungere al consumatore finale”. Un’azienda vittoriese importava il prodotto dalla Tunisia e lo rivendeva regolarmente ad una altra ditta, sempre di Vittoria.

“Quello dell’agropirateria è ormai un business - dicono gli investigatori - da 60 miliardi di euro. A tanto ammonta il volume d’affari internazionale nei confronti dell’agroalimentare “made in Italy”, il più clonato nel mondo”. Dai prosciutti all’olio di oliva, dai formaggi ai vini, dai salumi agli ortofrutticoli è un continuo di “falsi” e di “tarocchi” che rischiano di provocare danni rilevanti non solo alle nostre produzioni Dop e Igp , che rappresentano la punta di diamante del “made in Italy” nel mondo, ma all’intero sistema economico del settore agroalimentare, già provato dalla crisi economica.

“La scoperta di pomodorini tunisini venduti per prodotti siciliani è un fatto grave. Esprimiamo un plauso all’attività svolta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa e dalla Procura della Repubblica della città iblea, che hanno scoperto una pratica in aperto spregio della norme di legge in materia e del rispetto dei diritti dei consumatori”. Lo denuncia Confconsumatori.

“L’informazione e la sicurezza alimentare sono oggi uno dei settori più importanti nei quali le associazioni dei consumatori devono esercitare il loro ruolo. E la scurezza alimentare può essere garantita solo dalla qualità dei prodotti. Per tali motivi - annuncia l’associazione - ci costituiremo parte civile nel relativo procedimento penale, a tutela dei consumatori siciliani ed italiani. Siamo ben contenti che le indagini, per come dichiarato dalla Guardia di Finanza, non possono ritenersi concluse e proseguiranno per verificare eventuali analoghi comportamenti illeciti. A tale attività garantiremo, per quanto di nostra competenza, il massimo sostegno”.

“La tutela del made in Italy, con la scoperta di questi illeciti, ha oggi fatto un ulteriore passo in avanti, se si tiene conto che le tonnellate di pomodorini tunisini, per quello che sembra emergere dalle indagini, sono state vendute, nel 2009, su tutto il territorio nazionale, alla grande distribuzione ed anche a ditte estere. E’ necessario che tutti facciano la propria parte, a iniziare dalla associazioni dei consumatori, perchè nella battaglia a sostegno della qualità dei prodotti italiani, forze dell’ordine e magistratura non possono essere lasciati soli”, hanno dichiarato Carmel Calì, presidente Confconsumatori Sicilia e Samantha Nicosia, responsabile provinciale Confconsumatori Ragusa.

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