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GOVERNO

Verso il Dl Riaperture, Unione Italiana Vini al fianco dei ristoratori, l’allarme del banqueting

Coldiretti: “le riaperture dal 26 aprile valgono 2,5 miliardi di euro per il vino”. Ma per gli eventi l’1 luglio è troppo lontano
Coldiretti, DL RIAPERTURE, RISTORAZIONE, UNIONE ITALIANA VINI, vino, Italia
Riaperture ma solo per chi ha posto all’aperto. Solo la metà dei ristoranti italiani

Manca ancora qualche ora al via libera al Decreto Legge del Governo Draghi che dovrà mettere nero su bianco le voci che circolano da giorni sul calendario delle riaperture, dalla ristorazione alle fiere, passando per gli eventi. Senza dimenticare ovviamente le scuole, gli impianti sportivi e la mobilità tra Regioni, un aspetto che, con il coprifuoco (sul quale è forte la pressione della Lega per spostarlo dalle ore 22 almeno alle ore 23, senza la quale potrebbe non votare il decreto), avrà un impatto importante sui modi e le possibilità della ripartenza, specie del turismo, a cui sono legati una bella fetta dei fatturati del settore della ristorazione e, per estensione, dell’agroalimentare. Di certo, le sole riaperture, peraltro limitate e piene di restrizioni, non basteranno da sole a colmare le perdite registrate sin qui (50 miliardi di euro tra il 2020 ed i primi mesi del 2021, secondo la Fipe/Confcommercio), né della ristorazione, né del vino, né dal settore del banqueting e del catering. Riaperture che, per bar e ristoranti, salvo sorprese dell’ultimo minuto, almeno fino al 1 giugno, varranno solo per le Regioni in zona gialla, e consentiranno il servizio sia a pranzo che a cena, solo all’aperto. Cosa che taglia fuori la metà dei locali italiani, e mette sotto l’ulteriore incognita del clima e del maltempo tutti gli altri. Mentre resta aperto tutto il capitolo dei nuovi ristori, che fino ad oggi sono stati ampiamente insufficienti a coprire le perdite reali, e sui quali, per il futuro, non vi è alcuna certezza, come sottolineato ieri a WineNews dagli chef Claudio Sadler, presidente de Le Soste, e Cristina Bowerman, guida degli Ambasciatori del gusto, ovvero due associazioni che mettono insieme il meglio della ristorazione italiana. In questo quadro, il segretario generale Unione Italiana Vini (Uiv), Paolo Castelletti, commentando la discussione sul Dl Riaperture all’ordine del giorno oggi in Consiglio dei Ministri, ricorda che “i lockdown hanno fortemente penalizzato la ristorazione e con essa il mondo del vino, che solo in Italia registra nell’ultimo anno crediti non corrisposti dall’Horeca per 500 milioni di euro e mancate vendite nel fuori casa per 1,5-1,8 miliardi di euro. Ora, con le riaperture a singhiozzo previste nelle bozze del Dl Riaperture, la normalità è ancora lontana e le tensioni finanziarie si fanno sempre più forti. Per questo chiediamo al Governo di attivare con il “Fondo filiere in crisi” anche misure di sostegno per far fronte alla sofferenza dei mancati pagamenti e strumenti a sostegno della ristorazione. La ristorazione - aggiunge Castelletti - è da sempre la migliore alleata del vino e anche in questa congiuntura condividiamo le difficoltà di uno dei settori più colpiti dalla crisi, certi che una volta tornati alla normalità il binomio torni a essere il principale testimonial del made in Italy. Uiv ritiene che in vista delle riaperture - in particolare le più imminenti degli Stati Uniti e del Regno Unito - il settore necessiti anche di una forte azione di promozione per capitalizzare la propria immagine nel mondo e intercettare il rimbalzo dei consumi che dovrebbe arrivare più velocemente in alcuni mercati internazionali. È necessario, dunque, aumentare il budget della misura Ocm promozione e semplificare le regole”.
Ma la ripartenza della ristorazione italiana resta fondamentale, perchè pesa moltissimo sull’economia delle cantine. “La riapertura di ristoranti, bar e agriturismi vale 2,5 miliardi per il vino italiano, il settore dell’agroalimentare made in Italy più penalizzato dall’emergenza Covid, con la chiusura del canale della ristorazione che rappresenta il primo mercato di sbocco”. A dirlo la Coldiretti, nel convegno on line “Il mercato del vino dopo un anno di pandemia” promosso da Coldiretti e dal Comitato di Supporto alle Politiche del Vino che traccia il bilancio degli effetti del Covid sul Vigneto Italia. Sottolineando anche come le esportazioni, dopo il -2,2% del 2020 sul 2019, nei primi mesi 2021 siano diminuite di un ulteriore -20% sullo scorso anno (dati Istat), raggiungendo il minimo storico da oltre 30 anni.
Amaro, invece, il commento di Paolo Capurro, presidente Anbc - Associazione Nazionale Banqueting e Catering, che, sulle bozze che circolano da giorni del Dl Riaperture, dice: “come è ormai noto a tutti dalla scorsa settimana, non si fa che parlare di ripartenza, che vedrà nel prossimo 26 aprile la data per riprendere gradualmente le attività di svariati settori. Invece, su quando potranno ripartire gli eventi, sia privati che business, poche parole e niente di ufficiale, solo delle preoccupanti indiscrezioni. Preoccupanti perché, a quanto pare, il Governo ha individuato una data di ripresa per il nostro comparto nel 1 luglio, tra ben più di due mesi. Se fosse davvero così saremmo evidentemente fuori tempo massimo. È da giorni che aspettiamo indicazioni chiare e precise su come e quando i nostri imprenditori potranno riprendere le loro attività - continua il presidente dell’Associazione Nazionale Banqueting e Catering - ma non è certo questa la notizia che volevamo commentare. Ricordo a tutti che siamo praticamente fermi da marzo dello scorso anno e che i nostri fatturati sono crollati mediamente del 90%. In ragione di questo dobbiamo attendere ancora più di due mesi? Non possiamo più aspettare, non ce lo possiamo permettere in nessun modo. Per questo riteniamo giusto anticipare la data di almeno un mese, per non perdere anche le poche prenotazioni che dall’anno scorso sono state posticipate a giugno del 2021. In caso contrario sarà necessario ragionare su indennizzi finalmente adeguati, che tengano conto delle enormi perdite e dei costi fissi, o per noi si tratterebbe del colpo di grazia. Tra l’altro, faccio presente a chi è preposto a prendere questo tipo di decisioni - conclude Capurro - che il nostro lavoro dipende in maniera sostanziale dalla possibilità di programmare, quindi dobbiamo avere delle certezze”.

Focus - I numeri dell’Osservatorio di Unione Italiana Vini
Secondo l’Osservatorio di Unione Italiana Vini (Uiv), la maggior presenza di vino in cantina (+3,6% sul pari periodo del 2020) è determinato da un’ultima vendemmia in crescita del 3,2%. Ne consegue che gli attuali 200.000 ettolitri in eccedenza sull’anno passato siano quasi totalmente un effetto della maggior produzione. Nel 2020 il mercato interno (-24% a valore) ha perso 10 volte più dell’export (-2,3%, a 6,3 miliardi di euro), con l’horeca a -38%, le enoteche a -23%, la vendita diretta a -19% a fronte di una crescita del 12% delle vendite nella grande distribuzione. I numeri, nel complesso, attenuati dalle performance delle grandi aziende che lavorano con la Gdo, non svelano però le forti difficoltà di migliaia di piccoli e medi produttori (spina dorsale del prodotto Italia), da sempre legati al comparto della ristorazione.

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