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Vi ricordate quando andavamo al ristorante per mangiare? Oggi al ristorante non si mangia, si degusta. In cucina non c’è un cuoco, bensì lo chef. E gli osti sono “Sull’orlo di una crisi di nervi”, di scena a Expo Milano (2 ottobre, Slow Food Theater)

Vi ricordate quando andavamo al ristorante per mangiare? Tempi antichi. L’avvento del “food” ci ha aperto gli occhi. Oggi al ristorante non si mangia, si degusta. In cucina non c’è un cuoco, bensì uno chef. C’è tutto un fermento attorno alla tavola. “I reucci della pignatta, le chiacchiere, gli inferni televisivi, i congressi, gli show cooking, i libri di ricette, la réclame surrettizia delle aziende produttrici, la fuffa al forno, i camerieri, i pensieri leggeri delle foodblogger, i conti che non tornano quasi mai, i critici gastronomici che tornano sempre”, sottolinea Slow Food. Comprensibile, allora, vedere gli “Osti sull’orlo di una crisi di nervi”. Quelli che, giusto qualche giorno fa, il fondatore di Slow Food Carlo Petrini, definiva “l’essenza della ristorazione italiana, quanto tutto il mondo ci invidia e prova a copiare”, ringraziandoli per aver “puntato sulla qualità, e grazie ai quali, non abbiamo mai smantellato il territorio, risorsa oggi sempre più necessaria”. Proprio gli osti saranno i protagonisti di uno spettacolo, di scena il 2 ottobre allo Slow Food Theater in Expo 2015 a Milano, con la regia di Luca Sandri (sul palco insieme a Marisa Della Pasqua ed il pianista Gianluca Sambataro, tra musiche di Fred Bongusto, Mina, Ornella Vanoni e Gino Paoli), che, a modo suo, racconta “i misteri buffi di questa buffa epopea. Con pensieri, parole, sorrisi e canzoni. Il circo del food è servito”.
Info: www.slowfood.it

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