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VIA LIBERA BIPARTISAN DAL SENATO ALL’ETICHETTATURA: ORA TOCCA ALLA CAMERA. GALAN: “VOTO STORICO. EUROPA NON SOTTOVALUTI INIZIATIVA GOVERNATIVA E PARLAMENTARE”. PLAUSO DA COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA E CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI

Via libera all’unanimità e “a tempo di record” al disegno di legge sull’etichettatura da parte della Commissione Agricoltura del Senato: a darne notizia è il presidente della Commissione Paolo Scarpa Bonazza, che, sottolinea, “ora tocca alla Camera dimostrare pari compattezza, determinazione e velocità”. Per il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan si tratta di “un voto storico. Se, come spero, entro l’anno il provvedimento diventerà legge, l’Italia sarà il primo Paese in Europa ad avere etichette chiare e trasparenti a tutela dei nostri prodotti tipici e tradizionali”, e aggiunge, che “l’Europa non può sottovalutare un’iniziativa governativa e parlamentare”. E se il presidente della Coldiretti Sergio Marini sottolinea il senso di responsabilità bipartisan da parte del Senato, che “dimostra che quando le cose sono giuste si possono fare bene, velocemente e con il consenso di tutti”, per il presidente della Cia - Confederazione Italiana Agricoltori Giuseppe Politi, “l’auspicio adesso è che questa misura, totalmente innovativa per il panorama agroalimentare del nostro Paese, possa diventare al più presto realtà. Per questo sollecitiamo un iter veloce alla Camera perché la nuova legge divenga entro tempi brevi operativa. Poi, ovviamente, bisogna impegnarsi a livello Ue per far sì che la normativa, soprattutto per quello che concerne l’indicazione d’origine, venga totalmente recepita da Bruxelles”. Plauso anche da Confagricoltura, per la quale però “restano ancora da approfondire, nell’ottica della trasparenza, alcuni aspetti fondamentali, a partire dal fatto che si tratterebbe di un provvedimento applicato solo in Italia e non a livello europeo”, oltre ai concetti di “materia prima prevalente” - “un prodotto trasformato può essere considerato made in Italy se il 49% della sua materia prima non è italiana?” - e di “ultima trasformazione sostanziale”, e il fatto dei mangimi che non rientrano tra gli ingredienti, anche se sono Ogm.

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