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VIA LIBERA DALL'UNIONE EUROPEA: LA VONGOLA FILIPPINA DIVENTA EUROPEA

E’ filippina, ma presto otterrà il passaporto europeo. Questo tipo di vongola, che rappresenta la parte più cospicua della molluschicoltura italiana, potrà continuare così ad essere prodotta senza il rischio di essere considerata fuorilegge da Bruxelles. E questo dopo quasi 30 anni dalla sua comparsa in Europa. A renderlo noto è la Lega Pesca che da tempo aveva sollecitato di poter inserire la “Ruditapes philippinarum” nel Regolamento 2006/0056 (Cns), legittimandola come specie alloctona “naturalizzata” e quindi patrimonio della fauna ittica comunitaria. Obiettivo del Regolamento, su cui è stato raggiunto l\'accordo tecnico e che verrà approvato quindi senza discussione nel corso di uno dei prossimi Consigli Pesca di Bruxelles, è controllare ed eliminare le specie esotiche invasive, che possono minacciare la biodiversità.

La specie Tapes o Ruditapes philippinarum è stata introdotta per la prima volta in Francia nel 1980 e successivamente, nel 1983, nella laguna di Venezia. Per le favorevoli condizioni ambientali e di allevamento si è ampiamente diffusa sulle coste dell\'Emilia Romagna e della Sardegna. Tra le varie specie di vongole in commercio oggi ci sono la “Tapes decussatus”, simile alla filippina, la vongola “Chamelea gallina” e la “Longone” o “Lupino”, il cui nome scientifico è “Venerupis aurea”.

La molluschicoltura rappresenta oggi la principale voce produttiva dell’acquacoltura nazionale; la vongola “verace” filippina, insieme al mitilo “Mytilus galloprovincialis” costituiscono il 99% della produzione nazionale dichiarata di molluschi, con circa 147.000 tonnellate di mitili e vongole, rispetto alle 68.500 tonnellate di specie ittiche. Insieme alla filippina, nell’elenco del Regolamento è stata inserita tra le specie “naturalizzate”anche l’ostrica piatta Castrossea gigas.

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