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SCIENZA

Viaggi spaziali: vino rosso e cioccolato fondente nella dieta dei cosmonauti?

Uno studio di Cornell University ed Istituto Buck dimostra gli effetti positivi di un flavonolo sulle implicazioni nocive della microgravità
ASTRONAUTI, FLAVONOIDI, SCIENZA, SPAZIO, Non Solo Vino
Cioccolata e vino in orbita? La ricerca di Cornell University ed Istituto Buck

Viaggiare nello spazio non è certo cosa da niente: le condizioni a cui gli astronauti sono sottoposti sono ostiche e possono creare varie problematiche a livello di salute (dall’atrofia muscolare alla fragilità ossea, dall’indebolimento della vista a calcoli renali). Anche per questo motivo, negli ultimi anni, la scienza si è prodigata per immaginare una dieta sana, che possa incontrare le particolari esigenze di un simile contesto e, di recente, ha dichiarato la bontà di una coppia di alimenti che per alcuni potrebbe suonare inaspettata. Parliamo di vino rosso e cioccolato fondente: questi i risultati di uno studio che la Cornell University e l’Istituto Buck hanno divulgato dagli Stati Uniti a seguito dell’analisi di dati tratti da esperimenti condotti su topi sulla Stazione Spaziale Internazionale e dati sugli umani derivanti dalla missione Inspiration-4 e dallo studio “Twins” della Nasa, che hanno evidenziato come la permanenza nello spazio comporti delle variazioni nel comportamento dell’organismo degli astronauti. I dati provenienti da queste fonti, poi, sono stati analizzati da scienziati ed esperti in intelligenza artificiale che, attraverso il machine-learning, hanno generato una lista di agenti chimici che possano contrastare gli effetti negativi della permanenza in presenza di microgravità.
Da qui, viene svelato l’elisir degli astronauti, ovvero la quercetina, un flavonolo con effetti antiossidanti contenuto in quantità in vari alimenti, tra cui uva, cavoli, cipolle rosse, mele, frutti di bosco, agrumi, capperi e ravanelli. Questa sostanza si è dimostrata in grado di portare ad un riassorbimento del 70% delle variazioni genetiche alla base di problemi immunitari nello spazio e “visti i grandi benefici che la quercetina ha apportato alle cellule nel normalizzare patologie indotte dalla microgravità, in attesa di ulteriori studi, ci aspettiamo che altri flavonoli abbiano risultati simili - spiega il dottor Daniel Winer, autore dello studio all’Istituto Buck, ai giornalisti del “The Telegraph” - sia il vino rosso che il cioccolato fondente contengono vari flavonoli, quercetina inclusa, quindi potrebbero portare effetti benefici per la funzione immunitaria se assunti nello spazio”. Ancora, fanno sapere gli scienziati, però, non è stata definita una soglia di consumo sicura per i flavonoli nello spazio. Altri composti che sono stati definiti benefici dallo studio includono zinco, magnesio e catechine simili a quelle presenti nel tè verde. Ed è così che il tubetto di salsa al cioccolato che accompagnò Yuri Gagarin, primo uomo nello spazio, nel suo viaggio del 1961 potrebbe assumere, oggi, tutto un altro sapore e significato.
Mentre il team di scienziati che ha svolto questa ricerca ha pubblicato il suo studio su “Nature Communications” e sta lavorando alla creazione di “nutraceutici spaziali” che potrebbero costituire la base per una futura dieta per astronauti, portando avanti ulteriori esperimenti sulle sostanze chimiche naturali su organi coltivati in laboratorio per scoprire se queste possano portare altri benefici per la salute degli astronauti, gli esperimenti sull’enogastronomia in orbita si susseguono. Dall’olio extra-vergine di oliva nello spazio, alla pasta da servire nella stazione spaziale internazionale. E se il vino dovesse davvero entrare a far parte dell’alimentazione dei cosmonauti, vedremo forse in orbita bottiglie a prova di shuttle, come quella che venne prodotta dalla Maison Mumm, nel 2022, per il suo Champagne Cordon Rouge Stellar, o forse vino in pillole come quello presentato a fine marzo dall’Università Campus Bio-Medico di Roma all’Agenzia Spaziale Italiana?

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