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VIENE PRIMA L’UOMO O LA GALLINA? VANNO DI PARI PASSO: “GARANTIRE IL BENESSERE DEGLI ANIMALI, SENZA DEMONIZZARE UN SETTORE FONDAMENTALE PER SALUTE ED ECONOMIA, CHE VALE 40 MILIARDI DI EURO L’ANNO E COINVOLGE 320.000 ALLEVATORI”. LO DICE ASSOCARNI

Garantire il benessere degli animali, evitando al contempo di demonizzare un comparto fondamentale per l’economia e per la salute. E’ il messaggio lanciato da Assocarni, dall’incontro “Viene prima l’uomo o la gallina” di scena ieri alla Camera dei Deputati a Roma. La filiera delle produzione animale, è stato ricordato, vale 40 miliardi di euro l’anno, il 30% dell’intera industria alimentare italiana, e coinvolge oltre 320.000 allevatori, che contribuiscono in maniera fattiva ad alimentare la fama del made in Italy nel mondo, simbolo di qualità, salute, ma anche benessere. Ovviamente, “è necessario - ha detto il senatore Carlo Giovanardi - un impegno di tutti per il benessere degli animali, ma c’é una gerarchia di valori da rispettare secondo la quale uomini e donne non possono essere messi sullo stesso piano degli animali”.

Da un punto di vista alimentare, ha spiegato il nutrizionista Giorgio Calabrese, sarebbe un errore tagliare dalla nostra dieta la carne, “cemento armato del nostro corpo grazie alle sue proteine nobili, alle vitamine e agli amminoacidi essenziali”. Insomma un consumo moderato di carne magra ha effetti positivi per la nostra salute, specie nella prevenzione di molte alterazioni del metabolismo.

“La filiera zootecnica - ha aggiunto Luigi Scordamaglia, vice presidente di Federalimentare e di Assocarni - è costantemente impegnata sul fronte del benessere degli animali per garantire ogni giorno a milioni di consumatori italiani un prodotto sicuro e di alta qualità. Per questo - ha concluso - non si può continuare una campagna mistificatoria e strumentale che vuole negare l’enorme valore nutrizionale che la carne ha sempre avuto e sempre avrà nella dieta quotidiana di ogni essere umano”.

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