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VIETARE LA PUBBLICITÀ DEGLI ALCOLICI PER COMBATTERE L’ALCOLISIMO? È INUTILE: L’ADVERTISING NON INFLUENZA LA QUANTITÀ DEI CONSUMI, MA SOLO LA SCELTA DEL BRAND. LO DICE UN SONDAGGIO DELL’AGENZIA DI COMUNICAZIONE UK “G2 JOSHUA”

Nel Regno Unito l’alcolismo è un piaga sociale, e il governo Cameron sta cercando diverse strade per limitarlo. E se intanto sta per entrare in vigore la nuova legge sul prezzo minimo degli alcolici, si pensa anche a vietare o limitare molto la pubblicità. Ma questa strada sembra davvero poco utile allo scopo. Perché? Proibire la pubblicità sugli alcolici non cambia la quantità di alcol consumata dalle persone, ma al massimo può cambiare in qualche modo i criteri di scelta di quale “marchio” alcolico bere. A dirlo una ricerca dell’agenzia di comunicazione Uk “G2 Joshua”, che ha intervistato 2.000 persone. Per il 90% delle quali con o senza pubblicità non cambierebbe la quantità di calici, pinte o “shots” consumati. Lo studio specifica anche che la pubblicità ha più influenza sui brand che la gente sceglie, con il 48% delle persone che hanno risposto al sondaggio che sostiene che la loro fedeltà ad un marchio è spostata dall’advertising (e tra i ragazzi tra 18 e 24 anni la percentuale sale al 60%).

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