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“Vigne nello spazio”: la China National Space Administration ha inviato sulla stazione spaziale Tiangong-2 barbatelle di Cabernet Sauvignon, Merlot e Pinot Noir per fare ricerca sul fronte dei cambiamenti climatici

Se c’è un aspetto che preoccupa i viticoltori di tutto il mondo, quello è il climate changing, che non vuol dire necessariamente global warming, perché in Cina, ad esempio, la preoccupazione è più per il freddo e la siccità che, storicamente, colpiscono le aree produttive più importanti, come quella dei Monti Helan, a Ningxia. La soluzione? Accelerare la risposta della vite ai cambiamenti, con un progetto ambizioso ed avveniristico. L’agenzia spaziale di Pechino, infatti, il 15 settembre, ha spedito verso la propria stazione spaziale Tiangong-2, esemplari di Cabernet Sauvignon, Merlot e Pinot Noir, proprio per studiarne l’evoluzione e la risposta a situazioni climatiche estreme, nella speranza, come racconta “Decanter China” (www.decanterchina.com), che la permanenza nello spazio possa aiutare le viti a diventare più resistenti a climi particolarmente rigidi, al freddo, alla siccità e anche ad alcune malattie.
Le piante arrivano da un vivaio nella regione di Ninxia di proprietà del Chenggong Group, che importa barbatelle dal Mercier Group, in Francia, dal 2013.
In Ottobre la Cina manderà due astronauti sulla stazione spaziale, per una ricerca che durerà 30 giorni, secondo la China National Space Administration, e quando le “viti spaziali” torneranno sulla terra, saranno comparate con un campione simile che rimarrà nel vivaio sulla Terra.

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