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ATTUALITÀ

Vigneti estirpati, prezzi a picco, mercato arenato: l’Australia si interroga sul futuro del vino

Costituita una task force per risollevare il settore. Le viti, intanto, vanno distrutte ed i produttori lamentano cifre decisamente basse per le uve
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In Australia il vino sta attraversando un periodo complicato

C’è un altro Paese, oltre la Francia, che sta attraversando una profonda crisi legata alla produzione di vino, ed è uno Stato importante. L’Australia, il quinto Paese esportatore al mondo, è alle prese con una “ristrutturazione” macchinosa e con una strada da seguire, per tornare a vedere la luce, ancora da tracciare. Un percorso che, però, è iniziato con il mondo del vino che si è riunito in una task force a cui il Governo ha aperto al dialogo e alla costruzione di idee per uscire dal tunnel.
Una crisi che, comunque, non è nuova, decollata con i dazi del 2020 voluti dalla Cina (che diverse voci dicono saranno eliminati nel giro di pochi mesi, ndr), un mercato fondamentale e su cui l’Australia ha gettato, in passato, le basi per la propria crescita. Ma a mandare in depressione il vino australiano ha contribuito un trend mondiale che vede la domanda “scappare” dai vini rossi più economici, che, in Australia, vanno per la maggiore, oltre ad un calo generalizzato dei consumi del prodotto vino, come WineNews ha scritto più volte. E si è arrivati, così, come già successo in Francia, a Bordeaux, all’estirpazione dei vigneti, con zone vitivinicole importanti come quella di Griffith (dove i prezzi delle uve destinate alla produzione, l’anno scorso, sono scesi a una media di 180 euro a tonnellata contro i 400 euro del 2020) che si stanno interrogando sul da farsi.

Milioni di viti vengono, infatti, distrutte in Australia, riporta l’agenzia di stampa internazionale Reuters (si parla 20 milioni di viti, su 12.000 ettari, circa l’8% di tutto il vigneto australiano, per poter riequilibrare il mercato), e molte altre saranno estirpate per mettere un freno alla sovrapproduzione che ha schiacciato i prezzi dell’uva e messo in ginocchio i produttori. C’è chi lamenta anche che le uve rosse sono state pagate poco più di 100 dollari australiani alla tonnellata (l’equivalente di 60 euro), un dato che fa capire quanto le difficoltà siano evidenti. Il Governo australiano ha presente la situazione così come la necessità di sostenere il settore vitivinicolo, non a caso la task force dedicata al settore ha iniziato il suo percorso.
Recentemente si è tenuta una riunione dei Ministri dell’Agricoltura del Commonwealth, degli Stati e dei territori sulla necessità di dare ulteriore aiuto al settore vitivinicolo australiano. Le organizzazioni di settore, Wine Australia e Australian Grape and Wine, lavoreranno a fianco dei rappresentanti del Commonwealth, dei Governi statali e territoriali, un gruppo di lavoro che punta a fornire raccomandazioni utili ai Ministri dell’Agricoltura per affrontare le sfide che si trova di fronte il mondo del vino australiano, emblema di un Nuovo Mondo del vino che, così come il Vecchio Mondo, naviga in mezzo a mille difficoltà.

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