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VINI VERI E LA REINASSANCE DU TERROIR INSIEME PER “VINO VINO VINO 2009” (VERONA, 2/4 APRILE) DEGUSTAZIONE CON OLTRE 150 PRODUTTORI PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO, IN NOME DELLA NATURALITA’ NELLA VITA COME IN VIGNA

Vini Veri e La Reinassance du Terroir di nuovo insieme a Villa Boschi, Isola della Scala, nella campagna di Verona, che ospiterà “Vino Vino Vino 2009” (2/4 aprile), una grande degustazione con più di 150 produttori provenienti da tutto il mondo (info: www.viniveri.net).
“Vino Vino Vino 2009” è un’occasione, per operatori e amanti del vino, per incontrare una parte del mondo produttivo vitivinicolo che ha fatto della naturalità il proprio credo, nella vita come in vigna, dando origine ad una espressione altamente autentica del fare artigiano. L’identità dei vini, dunque, ma anche filosofia, etica, tradizione, cultura, storia e misticismo. Il credo nella naturalità, ruralità, sostenibilità e sperimentazione, nel biologico e biodinamico e infine nella socialità, di chi con passione e volontà quotidianamente coltiva la terra e crede che il proprio vino debba innanzitutto esprimerne l’essenza.
Vini Veri è un gruppo di viticoltori contadini fondato nel 2004, che condividono l’amore ed il rispetto per la terra che coltivano e che il suo presidente Teobaldo Cappellano, anima del gruppo purtroppo da poco scomparso, riassumeva così: “ci dicevano che certe compromissioni con la chimica dell’industria portavano a risultati “veloci” e non ad un impoverimento della terra e delle nostre menti. Non eravamo più capaci di farci sorprendere dalla Natura, non eravamo più capaci di crescere nel “sapere” perché questo ci veniva offerto in un pacchetto preconfezionato con indicate le dosi e le modalità d’uso. Noi ci siamo ribellati, siamo tornati alla conoscenza del passato, siamo tornati a guardare la ricerca con gli occhi di chi vuol comprendere e non solo accettare”.
I produttori di La Renaissance du Terroir, nata nel 2001, che può contare oggi diverse collaborazioni nell’organizzazione di degustazioni, su tutte quella con il gruppo “Triple A” e sono accomunati da una “Carta di Qualità” che ne garantisce l’operato in vigna e in cantina. “Il gusto del vino può ricevere naturalmente la sua originalità, diventando inimitabile, soltanto dall’impronta del suo terroir e del suo microclima - spiega Nicolas Joly, pioniere della biodinamica - Quando un’agricoltura sana (biologica o biodinamica) ha ben permesso al terroir di esprimersi, la tecnologia di cantina ed i gusti arbitrari che può generare diventano inutili. Il vino mantiene allora il suo gusto d’origine e la sua capacità di invecchiamento, con una trasparenza totale per il consumatore”. I due gruppi hanno in comune concezioni produttive semplici ma decisamente rigorose.
Per i produttori della Renaissance du Terroir basano i loro protocolli di produzione su una Carta di Qualità, un sistema di valutazione che semplicemente definisce le azioni che permettono ad una denominazione di esprimersi pienamente, individuando tre determinati stadi. Il primo stadio dà basi incondizionabili che devono essere applicate sull’insieme del podere da almeno 3 anni, il secondo stadio è il prolungamento naturale di questa filosofia, il terzo stadio è funzione delle condizioni climatiche e può anche non essere raggiunto ogni anno, senza, per questo, decadere. “Questo sistema - afferma Joly - incita il viticoltore ad agire meglio ed informa il cliente delle incidenze dei gesti agricoli o di cantina, sull’espressione delle denominazioni. Il nostro spirito non è di classificare ognuno in funzione degli atti che ha potuto compiere, ma al contrario, di ravvicinare quelli che condividono una stessa filosofia agricola, sia che essi siano produttori, distributori o consumatori”.
I vignaioli che si riconoscono in Vini Veri, sono accomunati dalla stessa sensibilità per il territorio, certi che la ricchezza risiede in quanto è stato loro lasciato e in quanto saranno capaci di lasciare a loro volta. La filosofia alla base del loro approccio produttivo è ben espressa dalle parole di Teobaldo Cappellano: “non siamo biologici, anche se la nostra regola impone condizioni di vigna e di cantina ancora più severe di quelle delle varie “certificazioni”. Non siamo biodinamici, anche se molti di noi sono vicini alla filosofia di Steiner. Non lo siamo perché sappiamo che purtroppo le regole possono essere cavalcate dalle mode, non lo siamo perché sappiamo che nulla è più facile che imporre regole per poi violarle. Riteniamo che la “regola” che sottoscriviamo sia un impegno così grande da estrarre da noi la parte migliore, sappiamo che violare questa ci costerebbe l’espulsione dal gruppo e la rivalsa legale di questo nei confronti di chi ha violato il patto, ma soprattutto siamo tornati a vedere l’intelligenza (quella che era sempre stata negata) di chi ci aveva preceduto, siamo tornati alla conoscenza del passato, siamo tornati a guardare la ricerca con gli occhi di chi vuol comprendere e non solo accettare. Questo è il gruppo Vini Veri”. Anche nel loro caso semplici ma rigorose regole presiedono alla produzione dei loro vini: In vigna: esclusione totale dell’uso di diserbanti e/o disseccanti; esclusione dell’uso di concimi chimici; esclusione totale di prodotti chimici di sintesi. In Cantina: nessuna aggiunta di lieviti o batteri; esclusione di tutto ciò che possa modificare l’equilibrio naturale delle fermentazioni e dell’affinamento del vino; solforosa totale mai superiore a 80 mg/l per i vini secchi e 100 mg/l per i vini dolci.

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