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VINITALY 2009 - CITTA’ DEL VINO & COLDIRETTI: ECCO UN’ANALISI SOCIO-ECONOMICA DEL FENOMENO DEL TURISMO DEL VINO NEI MILLE TERRITORI ITALIANI CHE OGNI ANNO SI PREPARANO AD ACCOGLIERE MILIONI DI ENO-APPASSIONATI DA TUTTO IL MONDO

Italia
Immagine di enoturismo

Se sono mille i territori italiani che, con il solo nome, evocano prodotti enogastronomici, arte e cultura, artigianato di qualità, sostenibilità ambientale e un alto livello di vita e benessere, è ora il momento di fermarsi a riflettere su come il vero e proprio fenomeno economico e sociale del turismo del vino sia realmente percepito dai suoi protagonisti - dai sindaci alle aziende, dagli albergatori ai ristoratori, fino alle Strade del Vino e dei Sapori italiane - ovvero da chi, ogni anno, si prepara ad accogliere milioni di eno-appassionati da tutto il mondo. La sensazione del ritorno dell’indotto e dello spostamento economico e sociale dell’enoturismo nei territori del vino, sarà il tema al centro del Convegno “I mille turismi del vino”, promosso da Città del Vino e Coldiretti a Vinitaly (Verona, il 2 aprile, www.cittadelvino.it; www.coldiretti.it).

Dai 4 ai 6,5 milioni, crescono gli eno-appassionati in giro per l’Italia, un sentiment vissuto in maniera positiva dagli operatori del settore e dai territori italiani, dove il turismo enogastronomico fa segnare stabilità nei 2,5 miliardi di volume di affari, e dove il miglioramento degli itinerari eno-turistici è l’obbiettivo su cui puntare per il futuro. Sono questi i dati dell’ultimo Rapporto annuale “Osservatorio sul turismo del vino”, realizzato, come ogni anno, dalle Città del Vino, in collaborazione con il Censis Servizi Spa, che, registrando e analizzando le ultime tendenze del turismo enogastronomico, rappresenta, secondo il presidente delle Città del Vino Valentino Valentini “un utile strumento per i territori meta di milioni di eno-appassionati e per cercare di dare una risposta alle “mille” domande che ruotano intorno al fenomeno del turismo del vino”.

Mille sono gli apporti e le tendenze del turismo in base alle caratteristiche dei territori e alle tipicità enogastronomiche: il vino consente di valorizzare itinerari di scoperta di luoghi, non solo attraverso un importante contributo di conservazione del paesaggio, ma anche con l’attrazione di nuovi investimenti in grado di operare una diversificazione della struttura economica delle imprese. Un esempio “emblematico” di evoluzione di un distretto enoturistico, è il “caso Montalbano” - il territorio compreso tra le province di Firenze, Prato e Pistoia che dà il nome alla sottozona Chianti Montalbano - oggetto di un importante studio condotto da Maria Francesca Romano, professore Scuola Superiore di Studi Universitari e Perfezionamento Sant’Anna di Pisa, dove un corretto uso delle risorse umane e ambientali e dell’eredità del passato, fa scommettere sul futuro.

Il Belpaese è ancora la meta ideale per i viaggi all’insegna del wine & food e a dar man forte a questo settore strategico per il turismo italiano ci sono 140 Strade dei Vini e dei Sapori (istituite 10 anni con la legge n. 268 del 27 luglio 1999) e 1.300 comuni attraversati da questa rete capillare, con 400 denominazioni di vini, oltre 4.000 ristoranti, quasi 33.000 prodotti e più di 3.300 cantine. Ad analizzare questo fenomeno al Convegno firmato Città del Vino e Coldiretti, sarà Magda Antonioli Corigliano, Coordinatore Master Turismo Università Bocconi, in “Il turismo enogastronomico dieci anni dopo la legge sulle Strade del vino”.

Significative attese, incremento dei flussi, impatti positivi sui bilanci dei produttori, il turismo del vino sembra vivere una stagione positiva, rappresentando un motore di crescita per l’intero settore del turismo italiano, tanto da aver modificato la nuova dimensione del viaggiare all’insegna di “micro vacanze”, a breve raggio e sempre più alla ricerca del legame tra i prodotti e la storia, la tradizione e la cultura dei luoghi. Un potenziale, quello del turismo del vino, che ha ancora un notevole margine di miglioramento, in un contesto di offerta turistica che sia al tempo stesso sostenibile e competitiva, con sempre nuove idee da sviluppare, come nel caso dell’originale esperienza de “I circuiti a Km 0, le strade, i ristoranti e le osterie”, che sarà illustrata dal Presidente della Coldiretti Veneto Giorgio Piazza. Guardando all’Europa, è invece il caso de Les Chemins de la Vigne en Europe, il nuovo ed originale itinerario culturale tra i paesaggi vitati del vecchio continente, ideato da Iter Vitis - l’associazione internazionale che riunisce i più importanti territori vitivinicoli, le Città del Vino e le Strade del Vino di numerosi Paesi europei - che è in attesa di esser ufficialmente riconosciuto dal Consiglio d’Europa tra gli “Itinerari culturali europei”: proprio questi ultimi, nel convegno promosso da Città del Vino e Coldiretti, saranno al centro dell’intervento “Itinerari culturali europei e territori del vino” del direttore dell’Istituto Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa Michel Pennette.

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