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CORONAVIRUS

Vinitaly a giugno: “verifiche a tutela delle imprese”. Ma i primi dubbi avanzano

La Fivi chiede il rinvio al 2021. Veronafiere: “facciamo di tutto per la massima efficacia dell’evento”
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Vinitaly a giugno: “verifiche a tutela delle imprese”. Ma la filiera avanza i primi dubbi

Viviamo tempi tutt’altro che ordinari, con uno scenario critico che cambia di ora in ora. Nelle ultime 24 ore, per esempio, l’Oms ha dichiarato che la crisi da Covid-19 è una pandemia, in Italia è arrivato un giro di vite che ha chiuso del tutto attività come bar e ristoranti, tra le altre cose, mentre gli Usa hanno deciso di sospendere per 30 giorni i voli da e per l’Europa. Impossibile, in ogni caso, avere certezze, e ogni posizione è legittima, benché pronta ad essere stravolta dai fatti. Come, venendo al nostro settore, la vicenda Vinitaly, che Veronafiere, dopo diversi incontri nelle passate settimane (che, però, in questa fase, sembrano ere) con le rappresentanze di filiera, ha deciso di spostare dal tradizionale periodo di aprile, alla metà di giugno, dal 14 al 17 giugno, a Verona. Una decisione inizialmente condivisa, almeno fino a ieri, quando, per prima e ad oggi unica ufficialmente, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi), ha ufficialmente chiesto a Veronafiere di saltare il 2020, ed andare direttamente al 2021. Troppi i lavori in vigna per le piccole aziende in quel periodo, tra le motivazioni ufficiali, ma anche, in realtà, la paura che tanti operatori esteri, per propria volontà o per provvedimenti degli Stati, non siano presenti. Una posizione a cui, pare, dai rumors, raccolti oggi, stanno pensando anche altre rappresentanze della filiera. Veronafiere, dal canto suo, in una lettera inviata a tutti gli espositori in queste ore, spiega che si sta facendo di tutto per garantire “la massima efficacia possibile alla manifestazione”, “con le attività organizzative, anche di tipo straordinario”. Ovviamente, si spiega, verranno svolte verifiche costanti nei prossimi giorni, “con l’obiettivo concreto e prioritario di salvaguardare e mettere a frutto gli investimenti” delle imprese. Il che, tra le righe, sembra fa intendere che, se proprio non ci saranno le condizioni, si arriverà alle dovute conclusioni. “Non si può vivere alla giornata - scrive Veronafiere - ma non si possono neanche cambiare i piani ad ogni flash di agenzia. C’è un termine che aiuta tutti, ed è quello del 3 aprile indicato dal Governo: in questo lasso di tempo è chiesto a tutti noi di adoperarci per il contenimento della diffusione del virus”. Sperando che, nel frattempo, il quadro complessivo migliori, in una questione che, ormai, non riguarda più da vicino solo Cina e Italia, ma tutto il pianeta.

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