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FIERE

Vinitaly: “pensiamo ad un evento in autunno, non per il nostro business, ma per le imprese”

Il dg Giovanni Mantovani: “business e comunicazione le parole chiave per il rilancio dopo il coronavirus. E intanto investiamo sull’estero”
EMERGENZA CORONAVIRUS, GIOVANNI MANTOVANI, VERONAFIERE, VINITALY, Italia
Giovanni Mantovani, dg VeronaFiere

La crisi coronavirus, come noto, ha spostato Vinitaly n. 54 al 2021 (a Verona, dal 18 al 21 aprile, con OperaWine il 17 aprile, ndr). Ma l’azione di Veronafiere a supporto del business delle cantine italiane non si ferma. Con più investimenti a supporto delle iniziative nei mercati esteri concentrate nella fine dell’anno, e, se ci saranno le condizioni, l’idea di un evento diverso, innovativo, tra business e lettura del cambiamento che la pandemia porterà anche nei mercati, da mandare in scena in autunno a Verona, sempre al servizio delle imprese del vino. A spiegarlo, il dg Veronafiere, Giovanni Mantovani: “siamo convinti che questa difficile situazione non lasci spazio ad eventi facili. Per questo Veronafiere e Vinitaly si sono messe a disposizione della filiera per pensare un evento straordinario al servizio del vino italiano. L’idea, cui le principali associazioni del settore hanno già espresso piena disponibilità nell’ultima riunione (23 marzo), è incrociare il nostro know-how con le proposte del settore in funzione di un evento da programmare per l’autunno 2020, emergenza permettendo”.
“Sarà importante fare sintesi su istanze e priorità, delineare il rilancio partendo dalle criticità, da cosa è cambiato e cosa non ci sarà più - sottolinea ancora Mantovani - analizzare i mercati in chiave di rimbalzo di un mercato interno e internazionale che, purtroppo, nei prossimi mesi, dovrà pagare un dazio altissimo al virus. Perciò riteniamo interessante poter lavorare su un evento di business e di comunicazione, qualcosa di significativo e utile che, allo stesso tempo, non dreni risorse alle aziende.
Il vero rilancio dovrà passare da qui anche grazie ad una partecipazione corale di associazioni e istituzioni - oltre alla disponibilità del sistema di promozione - per una ripartenza di forte carattere internazionale. A queste condizioni e con una convergenza forte da parte dei soggetti interessati, noi ci saremo. Potremmo essere il collettore di una iniziativa, ancora tutta da costruire, e che, tengo a sottolinearlo, non vuole essere un business per Veronafiere”.
Un messaggio forte e chiaro alle imprese del vino, come forte e chiara è la volontà di Veronafiere di investire ancora di più sull’estero, nell’ultima parte dell’anno. “Le parole d’ordine della rinascita, per il settore ma non solo, dovranno essere business e comunicazione: è questo che vogliono i produttori - sottolinea Mantovani - è ciò che vorrà il mercato, è il mestiere che sanno fare Vinitaly e Veronafiere. Non è un caso, infatti, che il Consiglio di Amministrazione abbia deciso di investire ancora di più sugli eventi internazionali in programma, come Vinitaly Chengdu (17-20 maggio 2020), Vinitaly China Road Show, Wine South America (23-25 settembre 2020), Vinitaly Russia (26-28 ottobre 2020), Vinitaly Hong Kong (5-7 novembre 2020), Wine To Asia (9-11 novembre 2020) e le iniziative della Vinitaly International Academy (Via)”.

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