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LA CURIOSITÀ

Vino e investimenti: i fine wine del mondo (ancora) meglio di oro e borse

Analisi del Liv-Ex: i principali indici enoici, negli ultimi 5 anni e nel breve periodo, hanno sovraperformato oro, Ftse 100 e S&P 500

Da anni i fine wine sono indicati da statistiche e studi come beni di investimento alternativi. E i numeri ricono che continuano ad esserlo davvero, visto che sia da inizio 2022, che, negli ultimi 12 mesi (chiusi a maggio 2022), gli indici che monitorano e quotazioni dei vini più ricercati e quotati al mondo, sovraperformano nettamente alcuni degli indici di borsa più importanti del mondo, ma anche l’oro, bene rifugio per definizione. Emerge dal Liv-ex June Market Report, che ha comparato i principali indici della piattaforma britannica con quelli di oro e borse. Da cui i vini di lusso emergono vincitori, come investimento, tanto nel breve che nel medio termine.
Guardando al solo 2022, per esempio, emerge che da inizio anno il Liv-Ex 100 (di cui fanno parte, per l’Italia, il Barolo 2016 di Bartolo Mascarello, il Barolo Monvigliero 2016 di Comm. G.B. Burlotto, il Barbaresco 2018 di Gaja, il Barolo Monfortino Riserva 2013 e 2014 di Giacomo Conterno, il Masseto 2016 e 2016 e l’Ornellaia 2018 di Frescobaldi, il Brunello di Montalcino 2016 di Poggio di Sotto, il Sassicaia 2016, 2017 e 2018 della Tenuta San Guido, il Soldera Case Basse 100% Sangiovese 2016, il Solaia 2018 ed il Tignanello 2016 e 2018 di Antinori) è cresciuto del 4,4%, il Liv-Ex 1000, l’indice più ampio, è cresciuto +10,3% (e di cui fa parte il sotto indice Italy 100, che è cresciuto del+4,1, formato dalle ultime dieci annate in commercio di Barolo Bartolo Mascarello, Barbaresco Gaja, Barolo Cascina Francia Giacomo Conterno, Barolo Monfortino Riserva Giacomo Conterno, Masseto, Ornellaia, Sassicaia Tenuta San Guido, Solaia, Soldera Case Basse 100% Sangiovese e Tignanello), mentre l’oro è cresciuto di appena l’1,7%, il Ftse 100 (che mette insieme le 100 società più capitalizzate al London Stock Exchange, la Borsa di Londra) del +3,3%, mentre l’S&P 500 (che riunisce 500 titoli azionari quotati a Wall Street, a New York) ha perso addirittura il -12,8% da inizio anno.
Allargando il raggio ai 12 mesi, poi, emerge che se il Liv-Ex 100 segna un +22,2%, ed il Liv-Ex 1000 si attesta al +25,6%, l’oro ha perso il -2,9%, l’S&P 500 il -1,3%, e solo il Ftse 100 è in positivo, ma in crescita del +8,3%, in misura nettamente inferiore dalgi indici enoici. Che competono anche guardando ad un arco temporale di 5 anni. In un lustro, solo l’S&P 500 (+72,5%) è cresciuto più dei fine wines, con il Liv-Ex 1000 a +50,7%, capace ci mettersi alle spalle ancora l’oro (+45,7%), mentre il Liv-Ex 100 è cresciuto “solo” del +34,8%.

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