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FINE WINE

Vino ed investimenti, le 10 etichette più performanti, nel primo semestre 2020, secondo il Liv-Ex

Al top assoluto La Tache 2007, per l’Italia spiccano Sassicaia 2009 e 2010, Tignanello Antinori 2010 ed il Barolo Monfortino Riserva 2000 Conterno

Se nel primo semestre del 2020 segnato dalla pandemia il mercato degli investimenti è andato in crisi, con tutti i principali indici di borsa che registrano segni negativi importanti, anche a doppia cifra (il Ftse Mib di Borsa Italiana, per esempio, negli ultimi 6 mesi, ha archiviato una perdita del -19,81%), chi ha scommesso sul vino di qualità, e su certe etichette, in particolare, ha di che ben consolarsi. Secondo le analisi del Liv-Ex, tra i 10 vini del mondo che si sono rivalutati di più, se al n. 1 in assoluto c’è il La Tache 2007 del Domaine della Romanée Conti, con una crescita del +15% ed una quotazione elevatissima, da 38.004 sterline alla cassa al 30 giugno 2020, non mancano soddisfazioni dai più importanti alfieri enoici dei fine wine del Belpaese. Sul podio, in posizione n. 2, c’è il Sassicaia della Tenuta San Guido con l’annata 2009, cresciuta del +14%, a 1.770 sterline alla cassa, ed unica etichetta presente con 2 annate nella “Top 10”, con l’annata 2010 cresciuta del 12%, 1.790 sterline, in posizione n. 6. Ma c’è anche il Tignanello 2010 della Marchesi Antinori, in posizione n. 5, con una crescita del prezzo del +12% nei primi 6 mesi del 2020, mentre al n. 9 c’è “sua maestà” il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, annata 2000, che quota 8.964 sterline, ed una crescita del +8%.
Tre grandi griffe italiane che, non a caso, solo le stesse che, con annate diverse, sono tra le etichette che hanno mosso più valore nella prima metà dell'anno, con il Barolo Monfortino Riserva 2013 Giacomo Conterno al n. 1 assoluto ed, tra i primi 10, il Sassicaia 2017 Tenuta San Guido ed il Tignanello 2016 della Marchesi Antinori.

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