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LO SCENARIO

Vino, la Francia come l’Italia: giù i consumi interni in gdo, corre l’export (fino ad aprile)

A tenere i numeri in positivo sono gli spumanti, Champagne in testa. Così “FranceAgriMer”. Ma guerra e inflazione possono invertire la tendenza
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Tappi di vini francesi (ph: Jean-Luc Benazet via Unsplash)

Quando si parla di valori economici del vino, Francia e Italia sono ancora lontane, con gli italiani ancora lontani per prezzi medi dei vini transalpini. Ma quando si parla di dinamiche di mercato, le differenze non sono poi molte. E così, come accade per l’Italia, che vede diminuire i consumi interni, almeno in Gdo e crescere l’export, in questa prima parte di 2022, così è per la Francia, come sottolinea la nota di congiuntura di “FranceAgriMer”, il servizio di statistica del Ministero dell’Agricoltura francese. Sul fronte interno, nella grande distribuzione nazionale, secondo i dati Iri, tra i vini fermi, c’è un arretramento generale, con i rossi che fanno -15% in quantità e -10,3% in valore, i bianchi a -4,3% in volume e sostanzialmente fermi in valore (+0,9%) ed i rosati giù del -5,7% in quantità e del -1,3% in valore. Decisamente più positivo il fronte degli spumanti: gli Champagne crescono del 2,7% in volume e del 3,6% in valore, gli altri vini spumanti Dop del 5,2% in quantità e del 6,1% in valore, mentre i vini spumanti stranieri crescono del 17,6% in volume e del 21,1% in valore, mentre crollano di oltre il 32% le bevande alcoliche frizzati aromatizzate. Decisamente diverso l’andamento dell’export: nei 9 mesi, tra agosto 2021 e aprile 2022, le esportazioni dalla Francia hanno mosso 10,5 milioni di ettolitri di vino, per un valore di 8,6 miliardi di euro, dato mai così alto nel periodi di riferimento, in crescita di 1,3 miliardi di euro sulla rilevazione 2020-2021. Ed anche le esportazioni francesi, così come quelle italiane, sono trainate dagli spumanti, che, nel complesso, crescono del +21% in quantità e del 32% in valore, con lo Champagne a +25% e +35%, e gli altri spumanti Dop francesi a +44% in volume e +67% in valore. I vini fermi, invece, fanno -3% in volume, ma crescono del 10% in valore su agosto-aprile 2020/2021 (in grande spolvero i vini bianchi dell’Alsazia e i vini della Valle della Loira, segnala FranceAgrimer), mentre gli Igp francesi fanno +1% in volume e ben +8% in valore. Ma ovviamente, la guerra e l’inflazione pesano per tutti, con il loro effetti nefasti. E, secondo FranceAgrimer, i dati dei prossimi mesi, anche per la Francia del vino, potrebbero certificare un’inversione di tendenza, con una più che probabile frenata.

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