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VITTORIO SGARBI, SINDACO DI SALEMI (TRAPANI), CHIAMA SLOW FOOD PER PROGETTARE LA GESTIONE DI 65 ETTARI CONFISCATI ALLA MAFIA NEL TERRITORIO COMUNALE. CARLO PETRINI: “OK, MA SIANO I CITTADINI A PORTARLO AVANTI RICAVANDO REDDITO REALE”

Un area di 65 ettari di terreno confiscati alla mafia nel comune di Salemi (Trapani), da far tornare produttiva per il bene comune del territorio: è questo l’obiettivo di Vittorio Sgarbi, famoso e provocatorio critico d’arte e sindaco del comune siciliano, per raggiungere il quale scenderanno in campo anche Slow Food, le Università di Pollenzo e Paleremo, oltre a una cooperativa ancora da individuare.

Un’idea, quella di chiamare in campo il movimento fondato e presieduto da Carlo Petrini, che nasce dalla storica stima di Sgarbi per Slow Food, che il critico ha definito “una delle poche valide esperienze culturali degli ultimi trent’anni”, e che considera Petrini “il grande sacerdote laico dell’agricoltura”.

“Sono stato il primo a citare - ha detto Sgarbi - come esempio Slow Food al di fuori degli ambienti gastronomici. L’unico rischio per Petrini è che, visto che nessuno ne parla male, diventi una specie di Padre Pio”.

Petrini, dal canto suo, ha dichiarato di aver aderito con entusiasmo all’invito del neosindaco Vittorio Sgarbi quando ha saputo che in giunta ci sarebbe stato un Assessorato alla Cultura e Agricoltura, un binomio strettamente legato in una cittadina come Salemi, ma ha precisato: “Slow Food darà il suo contributo e la presenza di Vittorio Sgarbi garantisce un forte impatto mediatico, ma il progetto funzionerà solo se saranno i cittadini a portarlo avanti, ricavandone un reddito reale. L’area agricola deve diventare produttiva: è attraverso la microeconomia locale che si realizza la vera democrazia partecipativa”.

Una precisazione che lo stesso Sgarbi sembra condividere pienamente: “l’unica antimafia possibile è - ha aggiunto - la normalità e la mancanza di paura: compito di Slow Food è di dimostrare che anche a Salemi si può fare quello che, ad esempio, si è fatto nelle Langhe o nel Monferrato”.

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