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VOCE ALL’UNISONO CONTRO IL PAGAMENTO DELLA SECONDO RATA IMU SUI TERRENI AGRICOLI: DAL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE DE GIROLAMO AL SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALL’AGRICOLTURA MAURIZIO MARTINA FINO AD AGRINSIEME CHE DICE: “NO A PASSI INDIETRO”

Voce all’unisono contro il pagamento della seconda rata dell’Imu sui terreni agricoli. Dal Ministro delle Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo al Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Agricoltura, Maurizio Martina fino ad Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane del settore agroalimentare.
“Continuerò a battermi perché chi vive di agricoltura non sia costretto a pagare la seconda rata dell’Imu sui propri terreni. Si tratta, come ho detto più volte, di una doppia ingiustizia perché per gli agricoltori la terra è il mezzo di produzione per eccellenza”, dichiara il Ministro Nunzia De Girolamo.
“Vorrei dire ai parlamentari del Pd delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato che - continua il Ministro - il loro impegno potrebbe essere più utile se anziché perdersi in sterili polemiche, su questo punto, lanciassero un appello a uno dei principali leader del loro partito, cioè il Presidente del Consiglio, Enrico Letta. Mostrando, così, di voler fare squadra insieme a tutti gli attori del mondo dell’agricoltura per evitare di indebolire un settore dell’economia del nostro paese che con il Made in Italy produce reddito e cresce, anche nelle esportazioni, nonostante la crisi ”. Dello stesso avviso Il Sottosegretario Maurizio Martina: “sono d’accordo con il Ministro De Girolamo: far pagare la seconda rata dell’Imu agli agricoltori sarebbe in questa fase un errore, anche perché la sospensione della prima e della seconda rata prefigurava una rimodulazione della tassa e un riequilibrio in direzione di una maggiore equità. Riproporla significherebbe anche disattendere le ragioni che ne avevano supportato la sospensione”.
Per l’Agrinsieme: “quest’incertezza sul pagamento dell’Imu in agricoltura è diventata inaccettabile. Siamo passati, per il 2013, dall’abolizione della prima rata, all’indeterminatezza generale sulla seconda, per arrivare adesso a sapere che gli agricoltori non sarebbero più esentati dalla seconda. Il tutto mentre il parlamento discute il quantum della tassa da far pagare alla categoria dal 2014 in poi, con aggiunta di Tasi e Tari”.
“Il dibattito - aggiunge Agrinsieme - torna ad insistere su questioni che sembravano condivise ed ampiamente superate. Questo succedersi di promesse e passi indietro è grave e nocivo per l’attività d’impresa di tutto il nostro settore”. “La questione va affrontata con serietà. È assurdo dar seguito a questa tassazione iniqua che, come detto a più riprese, va a colpire beni strumentali letteralmente indispensabili all’attività di impresa. Chiediamo - conclude Agrinsieme - un confronto serio sulla fiscalità, relativamente al presente ed al futuro del settore. Non si può andare avanti con proclama e prese di posizione, ma arrivare a decisioni concrete bastate su numeri ed esigenze reali delle imprese. Tra annunci e smentite, gli imprenditori agricoli continuano a fare conti con un grave clima d’incertezza”.

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