Gli Usa sono partner storici del made in Italy agroalimentare, e la loro importanza è sempre più grande, anche considerate le turbolenze che attraversano le economie di tutta Europa, anche dopo l’esito del voto sulla Brexit. E, dall’altra parte dell’Atlantico, continuano ad arrivare solo buone notizie: dopo un 2015 che ha visto le esportazioni dei wine & food italiano verso gli Usa crescere del 22% sul 2014, a quota 3,9 miliardi di euro (l’Italia si è attestata al quinto posto tra i Paesi fornitori degli Stati Uniti, raggiungendo la prima posizione su vino, olio d’oliva, formaggi, pasta e acque minerali), il trend positivo prosegue anche nel 2016, con il primo trimestre che hanno registrato una crescita del 5,8% sullo stesso periodo del 2015. È la fotografia che emerge dal Summer Fancy Food di New York, una delle kermesse più importanti del settore in America, che si chiude oggi (https://goo.gl/DMy7Dq) a cui l’Italia ha partecipato in massa con il coordinamento dell’Agenzia Ice (insieme a Federalimentare, Cibus, Tuttofood e Vinitaly). Con oltre 330 aziende produttrici di tutti i settori, riuniti sotto il marchio “The Extraordinary Italian Taste”, che contraddistingue i prodotti autenticamente italiani, con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico.
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