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VOLA L’EXPORT DEI SALUMI ITALIANI, A +9,5% IN VOLUME E +10% IN VALORE SUL 2010 (490 MILIONI DI EURO). IL SETTORE CONSOLIDA LA PRESENZA SUI MERCATI. CAPOLISTA? IL PROSCIUTTO CRUDO CHE PIACE SOPRATTUTTO IN AUSTRIA E REGNO UNITO: PAROLA DI ASSICA

Non Solo Vino
Export ok per i salumi italiani

Volano le esportazioni dei salumi italiani: trend brillante dell’export, con le spedizioni dei prodotti della salumeria italiana che hanno raggiunto quota 63.000 tonnellate (+9,5%) per un valore di 490 milioni di euro (+10%). I salumi made in Italy consolidano la presenza sui principali mercati europei e internazionali. Capolista il prosciutto crudo, a quota 26.850 tonnellate (+10,9%) per un valore di 251,1 milioni di euro, che piace soprattutto in Austria (+34,4%) e Regno Unito (+17,2%), ma cresce la richiesta anche di salame e mortadella. Parola di Assica, l’associazione industriali delle carni, che annuncia l’ennesimo successo del settore nell’export con una crescita a due cifre emersa dall’elaborazione dei dati Istat sui primi sei mesi 2011.
“Siamo davvero orgogliosi di questo risultato - commenta Lisa Ferrarini, presidente di Assica - che dimostra come l’eccellenza dei nostri prodotti sia sempre più riconosciuta e apprezzata in Europa e nel resto del mondo. Una crescita come questa, che ha coinvolto tutti i nostri principali prodotti e tutti i principali mercati, soprattutto quelli comunitari tradizionalmente più esigenti, conferma - sottolinea la Ferrarini - che i salumi italiani hanno le caratteristiche giuste per mantenere un rapporto privilegiato con i consumatori di tutto il mondo. Per questo Assica in questi mesi ha continuato a lavorare con passione e costanza al fianco delle istituzioni perché abbattere le barriere che ancora limitano le nostre possibilità di esportare rimane un obiettivo prioritario per la crescita del nostro settore”.
A fare la parte del leone nel primo semestre sono state le esportazioni di prosciutti crudi arrivate a quota 26.850 tonnellate (+10,9%) per un valore di 251,1 milioni di euro. Considerando la categoria nel complesso, hanno evidenziato crescente le spedizioni verso i partner comunitari: Francia (+11,2%), Germania (+9,5%), l’Austria (+34,4%) e Regno Unito (+17,2%). Bene anche quelle verso i Paesi terzi: importante segno positivo le spedizioni verso Usa (+4,2%) e Svizzera (+4,3%). Entrambi questi mercati, poi, hanno evidenziato un rilevante aumento dei fatturati confermandosi piazze fondamentali per l’export dei nostri prosciutti. Notizie positive sono arrivate anche dalla Croazia (+17,2%). Positive e in accelerazione le esportazioni di salami: grazie al buon andamento della domanda comunitaria, in particolare tedesca e belga, le spedizioni di questi prodotti si sono attestate sulle 11.000 tonnellate (+5,5%) per un fatturato di 102,2 milioni di euro (+6,8%); tra i principali Paesi di destinazione ottima la performance verso la Germania (+9,8%) saldamente al primo posto fra le piazze di destinazione e il Belgio (+8,3%) al quinto posto. In crescita anche gli invii verso il Regno Unito, la Francia e quelli verso l’Austria. Importante incremento a due cifre anche per l’export di mortadelle e wurstel arrivati nel corso della prima metà del 2011 a toccare quota 14.300 tonnellate (+11,6%), per un valore di 49,8 milioni di euro (+12,6%). Un risultato, questo, molto importante perché segna una notevole accelerazione rispetto al già eccezionale andamento della prima metà 2010. All’interno del mercato unico da sottolineare il risultato della Spagna (+66,4% per 2.470 tonnellate e +57,6% per 7,5 milioni di Euro), balzata al primo posto nella classifica dei nostri mercati di destinazione. Ottime anche le conferme di Francia (+14,3% in quantità e +10,3% in valore) e Germania (+16,2% e 12,1%). Fra i Paesi terzi, in accelerazione la Croazia (+25,8%) e gli Usa (+16%). Buono il trend evidenziato dalle esportazioni di prosciutti cotti che con un +5,2% in quantità e un +10,1% in valore hanno raggiunto il traguardo delle 5.600 tonnellate e dei 38,5 milioni. Particolarmente dinamica, anche in questa seconda frazione d’anno, è stata la domanda dei Paesi extra Ue aumentata del 9,8% in quantità e del 19,8% in valore, ma segnali positivi sono arrivati anche dai partner comunitari complessivamente cresciuti del 4,9% in quantità e del 9,1% in valore. All’interno del mercato unico hanno mostrato importanti progressi le prime due piazze di riferimento: Francia (+10,7%) e Germania (+5,3%). Fra i Paesi terzi, fondamentale per la crescita complessiva è stato l’aumento della Svizzera (+41,7% in quantità), mentre hanno registrato qualche difficoltà gli verso gli Usa. Chiusura di semestre discreta per le pancette stagionate salite a 1.750 tonnellate (+5,7%) per 13 milioni di euro (+13,7%). Fondamentale per questa categoria è stato l’aumento evidenziato dai mercati extra Ue che hanno visto le nostre pancette arrivare a 362 tonnellate dalle 111 del periodo gennaio - giugno 2010 per un fatturato di 2,5 milioni di euro. Un trend, questo, essenzialmente riconducibile al balzo in avanti evidenziato dall’export verso il Giappone (307 tonnellate contro le 51 del primo semestre 2010) divenuto secondo mercato di riferimento per questi prodotti. Primo semestre molto positivo, infine, anche per la bresaola: +8% per 1.236 tonnellate e +10% per 21,5 milioni di euro. Ottima in particolare la performance sui mercati comunitari cresciuti complessivamente di 14,1 punti percentuali in quantità e 17,3 in valore (per 967 tonnellate e 16,7 milioni di euro). Determinante per l’ottenimento di questo risultato è stato l’andamento del mercato francese (+83,7%) a cui ha fatto eco il buon andamento del Regno Unito (+36,3%).

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