“Molti stanno già lavorando per un’agricoltura più sostenibile, dobbiamo lavorare insieme agli uomini e alle donne dell’agricoltura per affrontare queste nuove sfide: è l’unico modo per garantire l’approvvigionamento di cibo per il futuro. Abbiamo bisogno di più dialogo e meno polarizzazione, per questo vogliamo avviare un dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nell’Unione Europea. Sono e resto convinta che l’agricoltura e la protezione del mondo naturale possano andare di pari passo”. C’è anche il delicato e fragile rapporto tra agricoltura e Green Deal nel discorso sullo stato dell’Unione Europea del 2023 della presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, che ha ribadito come “sul Green Deal europeo manteniamo la rotta, rimaniamo ambiziosi e manteniamo la nostra strategia di crescita e ci impegneremo sempre per una transizione giusta ed equa. Quattro anni fa, il Green Deal europeo è stata la nostra risposta alla chiamata della storia. E, quest’estate, la più calda mai registrata in Europa, ce lo ha chiaramente ricordato: la Grecia e la Spagna sono state colpite da devastanti incendi, e solo poche settimane dopo sono state colpite nuovamente da devastanti inondazioni. E abbiamo visto il caos e la carneficina provocati da condizioni meteorologiche estreme, dalla Slovenia alla Bulgaria e in tutta la nostra Unione. Questa è la realtà di un pianeta in ebollizione, ma quando parlo con la nuova generazione di giovani, vedo la visione di un futuro migliore. Lo stesso ardente desiderio di costruire qualcosa di migliore. La stessa convinzione che, in un mondo di incertezza, l’Europa debba ancora una volta rispondere all’appello della storia”, ha detto ancora Von der Leyen.
Parole importanti, che hanno trovato il plauso anche del mondo agricolo italiano, a partire dalla Confagricoltura: “cogliendo appieno il valore dell’intervento della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, auspichiamo un maggiore protagonismo dell’agricoltura, con politiche che salvaguardino le potenzialità produttive delle nostre imprese”, commenta Confagricoltura, sottolineando che il riconoscimento da parte della Presidente della Commissione Ue del fondamentale ruolo dell’agricoltura, rappresenti “un fatto di rilievo, che pone le basi di una nuova prospettiva con il settore primario al centro delle scelte politiche europee per garantire sicurezza alimentare, stabilità sociale e sostenibilità. È necessario ora includere nella strategia di crescita un principio su cui Confagricoltura si batte da tempo: non c’è contrapposizione tra produttività e sostenibilità”. Nel processo di revisione del quadro finanziario pluriennale europeo, la Confagricoltura ribadisce perciò la necessità di procedere a un adeguamento del bilancio agricolo, rimasto invariato nonostante il forte rialzo dell’inflazione. “Prendiamo, inoltre, atto delle indicazioni della Commissione di concludere, entro l’anno, l’accordo con l’Australia e implementare quello con i Paesi del Mercosur: siamo da sempre favorevoli agli accordi di libero scambio - conclude Confagricoltura - ma nel rispetto del principio di reciprocità, in particolare riguardo ai processi produttivi dei Paesi terzi”.
Per il presidente di Cia - Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, il discorso di Ursula Von der Leyen rappresenta addirittura “un potenziale spartiacque tra un avvio di Green Deal Ue rigoroso e a senso unico e una nuova fase con l’agricoltura davvero protagonista”. Cia - Agricoltori Italiani guarda con interesse all’attenzione riservata, per la prima volta e in modo puntuale, all’agricoltura e alle sue esigenze in linea con le attuali sfide geopolitiche, socioeconomiche e ambientali dell’Europa. In particolare, focus su tre dei passaggi chiave affrontati dalla von der Leyen e più significativi per il settore: l’annuncio di un dialogo strategico, per meno polarizzazione, sul futuro dell’agricoltura Ue; il riconoscimento di una sintonia tra comparto agricolo e tutela dell’ambiente; l’obiettivo di una transizione equa per agricoltori, famiglie e industrie, insieme al rilancio delle imprese per più competitività, attraverso forte sburocratizzazione e riforma fiscale.
Dunque, “è da questi asset - sottolinea Cristiano Fini - che dovrà ripartire anche il mandato temporaneo affidato a Maros Sefcovic, vicepresidente della Commissione Ue e sostituto di Frans Timmermans per le politiche climatiche europee. Servirà, infatti, una maggiore apertura al confronto con gli agricoltori per trovare un vero equilibrio tra gli obiettivi di sostenibilità ambientale e le reali esigenze produttive del mondo agricolo. Da oggi - aggiunge Fini - l’Unione Europea, quindi, tornare seriamente a riflettere su alcuni dei dossier più controversi, come la Proposta di Regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci (Sur, la revisione della Direttiva sulle emissioni industriali (Ied) e la legge sul ripristino della natura”.
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