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VUOI SOSTENERE L’AMBIENTE A PARTIRE DALLA TAVOLA? LA SOLUZIONE È MANGIARE ... INSETTI! A TRENTO, IL MUSEO DI SCIENZE NATURALI PROPONE L’APERITIVO CON GRILLI E LOCUSTE. CHE, ASSICURANO GLI ENTOMOLOGI, SONO OTTIMI E FANNO BENE

Crostini con crema di larve, spiedini di locuste alla brace e frittelle di grilli: piatti non così assurdi, visto che in molti Paesi asiatici sono consumati quotidianamente, ma certo estranei alla cultura europea. Eppure potrete trovarli nell’aperitivo di stasera, al Museo di scienze naturali di Trento, nell’ambito di “Aperta... mente”, il festival tridentino della scienza (11-14 aprile, www.mtsn.tn.it), che propone assaggi “sul campo” a fini scientifici: “è uno spunto per vedere gli insetti come risorsa e non come danno. L’intento più generale, poi, è guardare alla natura come soluzione tecnologica per la sostenibilità, ad esempio degli allevamenti, quindi della nutrizione” spiega David Tombolato, fisico, al museo mediatore culturale per sostenibilità e nuove tecnologie. Ma come verranno scelte le “carni”? Niente insetti catturati, dato che potrebbero aver mangiato piante tossiche per l’uomo, ma solo quelli di allevamento, e sarà proprio un allevamento di Bologna, Microvita, a portare gli insetti e a preoccuparsi della cucina. Certo, l’idea di addentare larve, grilli e locuste può sembrare disgustosa, ma l’entomologo Tomaso Minerbi assicura che, al palato, il sapore è in genere molto simile a quello delle noccioline americane tostate, il che ha anche indicato l’abbinamento con i vini trentini. L’impatto dell’allevamento sull’ambiente è facilmente intuibile dalle dimensioni degli animali, ma ci sono anche aspetti meno immediati. Degli insetti si mangia praticamente tutto, un po’ come coi gamberi. “Su 10 kg di bovino - spiega Tombolato - se ne scartano 9 kg, tra ossa e parti non utilizzabili. Per gli insetti il contrario”. Quanto a inquinamento poi, si puo’ guardare anche all’azoto. “Si sa che va in fiumi e mari, causando ad esempio morie di coralli e produzione di mucillaggini” ha ricordato il fisico. “I mammiferi espellono sostanze azotate con le urine, quindi bovini, ovini e simili contribuiscono a inquinare. Gli insetti no, non espellono urine, ma solo solidi, dunque stoccabili”. Da non dimenticare che “le grandi quantità di carne rossa non sono salutari, in più, gli insetti si possono alimentare con aggiunte di sali minerali - continua l’entomologo - che potrebbero aiutarne l’apporto nella nostra dieta”. “Da dire che al momento hanno costi elevati, causa la bassa richiesta, ma nessuna controindicazione arriva dagli ambientalisti e per ora neppure dai vegetariani”, riferisce poi il fisico. Per tornare all’aspetto culinario, a prova che le ricette citate sono realizzabili, verranno distribuite ai partecipanti all’aperitivo. Per i crostini con supreme di larve, si scoprirà che serve sciogliere gli insetti a fuoco basso, con qualche goccia d’olio, fino a farne un purè, con sale e una noce di burro, da usare come il caviale. L’alternativa è accompagnarlo a pietanze, quali nasello o pesce spada. Per lo spiedino si passano prima le locuste al microonde per dieci secondi, poi se ne infilano in uno spiedino da tre a cinque, alternate con pomodori, peperoni, cipolle, con sale ed erbe aromatiche. La cottura è alla brace. La frittelle si fanno impanando con farina i grilli e dei pezzi di mela, da cuocere in padella. Da mangiare zuccherati o con crema pasticcera. Il palato ringrazierà.

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