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“Wine by Numbers” by Uiv - Corriere Vinicolo: il primo semestre 2016 racconta un mercato mondiale del vino sostanzialmente statico, con la stagnazione di Usa, Uk, Germania e Canada, la ripresa della Russia e la conferma della Cina

Il commercio mondiale di vino è, sostanzialmente, stabile, con i mercati più maturi, a partire da Germania e Gran Bretagna, ma non fanno meglio Stati Uniti e Canada, che confermano gli inequivocabili segni di stagnazione già rivelati nei mesi precedenti, con la sola categoria degli sparkling a garantire indici di crescita importanti, mentre le buone notizie arrivano dalla ripresa della Russia e dalla conferma della ripresa della Cina: ecco, in sintesi, la situazione del mondo enoico al giro di boa, fotografata dal report “Wine by Numbers” by Uiv - Corriere Vinicolo (www.uiv.it), sul periodo gennaio-giugno 2016, con l’Italia che, ancora grazie alle performance del Prosecco, tiene botta sui mercati più importanti, e continua, lentamente, a crescere.
Frena, nel periodo gennaio-giugno, la Germania, dove le importazioni di imbottigliato calano dell’1,2% in volume e del 3% in valore, con l’Italia che limita i danni, rispettivamente, a -0,5% e -0,8%, mentre il dato degli spumanti è ancora in territorio positivo: +2,4% in quantità e +11,3% in valore, una crescita superiore a quella francese, per un prezzo medio di 3,90 euro al litro. Da non sottovalutare, inoltre, la crescita dello sfuso, che sul mercato tedesco vale 70,78 milioni di euro, il 4,9% in più dei primi sei mesi del 2015. Male anche la Gran Bretagna, dove è presto per calcolare l’impatto della Brexit (i dati analizzati si riferiscono a contratti firmati prima del voto, ndr), ma non per sottolineare il calo dell’imbottigliato, -2,7% dei valori importati, più contenuto nei valori, al -0,5%, mentre gli sparkling continuano a correre, toccando quota 57 milioni di litri e 233 milioni di sterline, con una crescita, rispettivamente, del 20,2% e 13,1%). Bene l’Italia, che in un panorama in cui la Francia arranca e la Spagna non sfonda, mette a segno un buon +3,2% in volume e un +3,6% in valore nell’imbottigliato ed un ottimo +31,8%in volume e +40,1% in valore nelle bollicine.
Tra le note positive, nel quadro generale, c’è la Russia, che, dopo un anno a dir poco travagliato, tra crisi del rublo e recessione economica, torna in territorio positivo, almeno nell’imbottigliato, dove le importazioni crescono del +9,3% in volume e del +9,6% in valore, mentre le spedizioni degli sparkling viaggiano a due velocità: crescono i volumi (+13%), ma non il valore complessivo (-7%). Benissimo l’Italia, che tiene a distanza la Spagna e la Georgia, protagoniste di una crescita impressionante (rispettivamente +33,6% e +48,8% in volume), e si conferma primo partner di Mosca, sia nell’imbottigliato (+12,9% in volume, a 15,84 milioni di litri, +15,3% in valore, a 54,94 milioni di euro) che nelle bollicine, che perde qualcosa in termini di valori (-8,7%, a 19,59 milioni di dollari), ma cresce nei volumi (+2,7% a 5,47 milioni di litri).
Dall’altra parte dell’Oceano, impercettibile ma rumoroso arretramento delle importazioni di imbottigliato sul mercato Usa: -0,2% in quantità, con una leggera crescita dei valori (+1,5%). Anche qui gli sparkling continuano a correre, mettendo a segno un +15,6% a volume ed un +13,6% a volume. Segue la scia l’Italia, che perde qualcosa in volume nell’imbottigliato (-1%), crescendo però dell’1,6% in valore, e continua a godere delle ottime performance del Prosecco, che trascinano la categoria al +18,8% in quantità e +27,5% in valore. Leggermente meglio degli Usa fa il Canada, con l’imbottigliato a +0,4% a volume (ma l’Italia perde lo 0,5%) e +3,4% in valore (+3,6% per i vini del Belpaese), e gli sparkling che crescono del 14,5% in volume (+25,8% gli italiani) e del 16,7% in valore (+35,9% le bollicine tricolori). Crolla, così come la sua economia, il Brasile, dove crescono solo le quantità di imbottigliato, mentre tutte le atre voci vanno a picco, con l’Italia che perde quote non decisive nel panorama complessivo, ma comunque importanti: -11,4% a volume per l’imbottigliato tricolore e -12,7%, sempre in volume, per gli spumanti del Belpaese.
Infine, l’Asia, con due conferme, una positiva ed una negativa. Le buone notizie arrivano dalla Cina, dove le spedizioni di imbottigliato hanno goduto di un’accelerazione del 24,1% in volume e del 29,5% in valore, mentre il copione seguito dagli sparkling è diverso, crescono i volumi (+6,5%), arretrano i valori (-9,9%). Ancora lontanissima dalla Francia, e staccata dalla Spagna, l’Italia si accontenta di mantenere il quinto posto tra i partner commerciali cinesi, a 12,79 milioni di litri di imbottigliato (+12,1%), pari a 57 milioni di dollari (+38,9%); va meglio tra le bollicine dove siamo secondi solo alla Francia (che registra però un brutto crollo, del 26,8% in volume), con 3 milioni di litri spediti (+13,5%) per 8,3 milioni di dollari (-1,3%). La crisi dello Yen paralizza il Giappone, dove l’Italia perde qualche posizione: -9,4% di imbottigliato spedito, per una perdita del 9% in valore, con le bollicine che, al contrario, continuano a crescere, del 10% in volume, con i valori sostanzialmente stabili (+0,6%).

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