La pandemia ha pesato forte sulla comunicazione, anche del wine & food: un argomento importante al centro del Festival del Giornalismo Alimentare n. 7, in calendario il 31 maggio e 1 giugno 2022 a Torino (Lingotto Centro Congressi).
Vista la situazione pandemica ancora complicata, dopo un’edizione 2021 in buona parte in streaming (che, comunque, rimarrà disponibile), l’organizzazione ha deciso di fare il festival in tarda primavera. Il focus sarà sull’informazione alimentare dopo la pandemia, quando diventeranno consueti e strutturati fenomeni e tendenze già in atto dopo due anni e mezzo di emergenza.
Una data scelta “anche per collocarsi in un periodo ottimale in un calendario dove non mancano le iniziative di rilievo a livello nazionale. Non abbiamo mai voluto sovrapporci a nessuna manifestazione nazionale del mondo alimentare - si legge in una nota - un settore da trattare quasi come un “bene comune” nel quale dovremmo tutti fare sempre più rete”. Dopo il Festival 2021, svoltosi in gran parte in streaming per motivi di sicurezza, uno degli obiettivi del 2022 sarà quello di riaprire le porte in presenza ad un pubblico più ampio di giornalisti, blogger, comunicatori, addetti ai lavori, interessato ad approfondire le tematiche sul mondo food e a delineare insieme i possibili nuovi scenari che osserveremo alla ripresa autunnale.
“In questi anni - spiega Massimiliano Borgia, direttore del Festival del Giornalismo Alimentare- il mondo del food non è rimasto fermo. Si è mossa la scienza, si è mossa la ricerca, sta cambiando la distribuzione del cibo e il nostro modo di fare la spesa. L’informazione alimentare ha seguito i cambiamenti del nostro modo di pensare alla salute, di pensare all’ambiente, di pensare alla convivialità. Questo mondo post Covid lo abbiamo già intravisto nell’edizione 2021, a settembre. A fine maggio 2022, ascolteremo, dunque, le ricerche, le analisi, le opinioni per capire quale sarà il mondo del cibo che ci aspetta quando l’economia sarà ripartirà e la pandemia non sarà più un tema da giornalisti ma una materia per gli storici”.
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