Tra i prodotti “silenziosi” della tavola degli italiani, ma presente nella dieta di milioni di persone nel mondo dai primi giorni di vita, il latte si conferma la bevanda più acquistata dalle famiglie italiane, battendo succhi e altre bibite. E, il 1 giugno, è stato celebrato in tutto il mondo, con la Giornata Mondiale del latte, lanciata dalla Fao, l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite già nel 2001, una ricorrenza che celebra l’importante contributo del settore lattiero-caseario alla sostenibilità, allo sviluppo economico, ai mezzi di sussistenza e alla nutrizione. Occasione per la quale, quest’anno, Doxa ha presentato una ricerca tutta dedicata al rapporto degli italiani con l’“oro bianco”. Che evidenzia innanzitutto come le famiglie italiane spendano 6,5 miliardi di euro all’anno per il latte che, nonostante un calo dei consumi, resta la bevanda più acquistata. Nonostante questo primato, la ricerca mette in luce che gli italiani bevono meno latte di quanto consigliato: la media pro capite è di 115 millilitri al giorno, contro i 375 consigliati dalle linee guida ministeriali. “I motivi del calo dei consumi sono molteplici - commenta Giovanni Guarneri, vice coordinatore del settore lattiero-caseario di Alleanza cooperative italiane - si combinano il calo delle nascite, la paura di ingrassare, l’aumento delle intolleranze dichiarate, gli stili alimentari alternativi e anche una non corretta informazione. La ricerca Doxa ha rilevato ad esempio che il 48% degli italiani pensa erroneamente che le bevande vegetali siano più sane del latte vaccino e che abbiano lo stesso potere saziante a fronte di un ridotto apporto calorico”.
Sebbene gli italiani non bevano abbastanza latte, secondo i risultati della ricerca Doxa i segnali di ripresa per il settore derivano da prodotti innovativi, quali l’Alta Digeribilità, il Biologico, lo Yogurt da bere e l’aumento dell’offerta di prodotti “ready to drink” nella Grande Distribuzione.
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