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WORLD PASTA DAY - GLI SPAGHETTI STREGANO ANCHE GLI SCEICCHI E LA PASTA, DI CUI L’ITALIA E’ LEADER (3.247 MILIONI DI TONNELLATE PRODOTTE), SI CONFERMA LA NUMERO UNO NEL FUTURO SEMPRE PIU’ GLOBALE: PIATTO PREFERITO IN 50 PAESI, VOLA SOPRATTUTTO AD EST

Pasta protagonista in un futuro sempre più globale e con la certezza di essere già oggi il piatto preferito nel mondo nei 50 Paesi dove viene consumata. E’ questo il messaggio lanciato da Paolo Barilla, presidente di Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane) per le celebrazioni della “Giornata mondiale della pasta”.

Secondo i dati Aidepi, anche quest’anno l’industria italiana della pastificazione si conferma la prima nel mondo con 3.247 milioni di tonnellate prodotte. Un piatto di pasta su 4 mangiato nel mondo viene prodotto in Italia e sono addirittura 7 su 10 quelli consumati in Europa, con la Germania che da sola assorbe il 19,3% dell’export. Ma, soprattutto, cresce la domanda dei mercati emergenti: +53,9% in Russia rispetto al 2009, +61% in Cina - dove, secondo la Coldiretti, le esportazioni sono aumentate più di 5 volte negli ultimi dieci anni (+414 % dal 2001 al 2010) - +36% in India ed è autentico boom tra gli sceicchi, con un +135,6% di pasta italiana in Arabia Saudita nell’ultimo anno.

L’Italia non solo è leader nella produzione di pasta, superiore a quella degli Stati Uniti (2 milioni di tonnellate), del Brasile (1,3 milione di tonnellate) e della Russia (858 mila tonnellate), ma guida anche la classifica dei consumatori di pasta, con 26 chili pro-capite annui, davanti a Venezuela (13 kg) e Tunisia (11,9 kg), e 3 volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, 5 volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e 16 volte superiore a quello di un giapponese. In particolare, si segnala il caso svedese, divenuto sesto Paese consumatore con 9 kg pro capite e una crescita del 63% sul 1998. Più pasta in tavola anche in Germania dove il consumo di spaghetti e maccheroni è salito dai 3,5 kg pro capite del 1972 ai 7,9 del 2010. Coldiretti segnala soprattutto il vero e proprio boom delle esportazioni in Cina, “dove c’è chi sostiene siano stati inventati gli spaghetti”, che continua nei primi sei mesi del 2011, con un aumento record del 30% rispetto allo stesso periodo del 2010. Una percentuale ben più elevata della media, con le esportazioni di pasta italiana che, a livello mondiale, sono aumentate solo del 4%.

A preoccupare è però, sottolinea la Coldiretti, l’elevata percentuale di grano straniero utilizzata per la produzione nazionale di pasta all’insaputa del consumatori, perché non è ancora obbligatorio indicare in etichetta l’origine: la Coldiretti stima che provenga dall’estero oltre il 40% del grano utilizzato. In altre parole quasi un pacco di pasta “italiana” su 2 è fatto con grano che viene dall’estero. Il risultato è che, continua la Coldiretti, per il grano duro il raccolto nazionale 2011 dovrebbe attestarsi sui 3,6 milioni di tonnellate, il 6% in meno rispetto al 2010, per colpa di 128.000 ettari persi a inizio campagna e delle ondate di maltempo che hanno condizionato a più riprese le semine annuali, ma anche delle forti oscillazioni nei prezzi riconosciuti ai produttori che alimentano incertezza e comprimono i redditi. In Italia sono consumati oltre 1,5 milioni di tonnellate di pasta, per un controvalore di 2,8 miliardi di euro, ma nonostante il successo della pasta in Italia e nel mondo si è però verificato, precisa la Coldiretti, un calo dell’1,6% in quantità nei primi sei mesi del 2011. La riduzione quantitativa è stata però accompagnata da una qualificazione degli acquisti con il boom nel 2011 della vendita sul mercato della pasta più artigianale ottenuta con grano al 100% italiano, anche nell’ambito del progetto della filiera agricola tutta italiana della Coldiretti, dalla “pasta dei coltivatori” con grano toscano alla valle del grano con quello siciliano fino alla pasta Ghigi fatta in Emilia Romagna. L’Italia detiene il primato mondiale nel consumo di pasta che ha raggiunto - sottolinea la Coldiretti - attorno ai 26 chili a persona.

Nella “Giornata Mondiale della Pasta”, Aidepi non si scorda dell’emergenza fame nel mondo e consegna alla Caritas 14 tonnellate di pasta. Altre iniziative analoghe sono in programma nel mondo, coordinate dalla International Pasta Organisation. A Roma le celebrazioni culmineranno con le interpretazioni sul tema di grandi chef come Antonello Colonna, Ciccio Sultano e Mario Uliassi che presenteranno tre ricette dove si fondono tradizione e innovazione. Per lo chef siciliano Sultano,
italiani e pasta “sono una sola cosa. Ma ognuno - sottolinea - è fatto di una pasta diversa. Questo prodotto, con le sue forme, i suoi nomi e le sue consistenze, comunica l’appartenenza alla cultura e alla terra delle varie regioni del nostro Paese”.

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