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“World’s Most Wanted Italian Wines” by Wine-Searcher, guida il Sassicaia, in calo le ricerche

Nella classifica dei vini più cercati sul portale, perdono ancora quote le etichette italiani. Toscana quarto territorio a livello globale

Il Sassicaia di Tenuta San Guido, il Tignanello e il Solaia della Famiglia Antinori, il Masseto e l’Ornellaia di Frescobaldi, il Monfortino Barolo Riserva di Giacomo Conterno, il Flaccianello della Pieve di Fontodi, Le Pergole Torte di Montevertine, il Barbaresco di Gaja ed il Brunello di Montalcino di Biondi Santi (Tenuta Greppo): ecco i “World’s Most Wanted Italian Wines” by Wine-Searcher, le dieci etichette più cercate dai wine lovers nell’ultimo anno, su uno dei portali di riferimento, a livello globale, del mondo del vino.
Una classifica che, al suo interno, nasconde tendenze interessanti e tutte da tenere in considerazione. Come emerso già un anno fa, infatti, il numero delle ricerche complessive dedicate al vino italiano è in costante calo. Dopo un picco di interesse, culminato nel 2021, il trend mostrava cenni di rallentamento già dallo scorso anno, tanto che Toscana, Piemonte e Veneto registravano già cali a doppia cifra, con una conseguente diminuzione delle proprie quote sul “mercato” delle ricerche online. Cambiano, in generale, i modelli di ricerca, con alcune Regioni che stanno vedendo diminuire ulteriormente la loro quota di ricerche totali.
La Toscana, ad esempio, domina la classifica delle Regioni italiane, tanto che 8 dei primi 10 vini sono proprio toscani, ed è la quarta più cercata su “Wine-Searcher”, ma la sua quota di ricerche totali è diminuita di oltre il 5% sullo scorso anno.
Il motivo è presto detto: anche i vini più popolari, quelli che garantiscono i grandi numeri, stanno vivendo un momento di appannamento. Sorprende, inoltre, che la top 10 non comprenda poi molto di quelli che sono, anche e soprattutto per i consumatori, i veri punti di forza del vino italiano: la diversità e la territorialità. Sette dei vini in classifica sono Supertuscan o Bolgheri (e quindi di taglio bordolese), e solo tre prodotti da varietà autoctone: Brunello, Barolo e Barbaresco, ossia i tre più grandi rossi del Belpaese enoico. Nella classifica generale, se il Sassicaia si conferma alla posizione n. 5, tutti gli altri (ossia gli stessi di un anno fa, anche se con qualche leggero cambiamento in classifica) perdono posizioni.

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