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WTO: IL VICE MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO ADOLFO URSO: “RISO FUORI DAI PRODOTTI TROPICALI, RESTA NODO IGP”

I prodotti mediterranei sono verosimilmente salvi: ai negoziati di Ginevra della Wto (Organizzazione mondiale del commercio), l’Italia avrebbe ottenuto la garanzia che i prodotti mediterranei significativi per il nostro Paese - come il riso o gli agrumi - non saranno inseriti nella lista dei prodotti tropicali, per i quali la bozza di accordo prevede drastici tagli dei dazi.

Niente è definitivo, ma “é un primo passo che tutela produzione agricola italiana”, ha detto oggi Adolfo Urso, sottosegretario allo Sviluppo Economico e negoziatore a Ginevra per il Wto. “Ma sul fronte offensivo resta la richiesta sulle Indicazioni geografiche (Igp) e per una maggiore apertura dei mercati dei Paesi competitivi per i prodotti industriali”, ha aggiunto. Oltre all’esclusione dei prodotti mediterranei dalla lista dei prodotti tropicali, un altro aspetto positivo dei negoziati di Ginevra riguarda i forti tagli tariffari che dovrebbero interessare alcuni prodotti agricoli importati dall’Italia, come la carne. L’accordo prevede una riduzione al 10% per i dazi all’importazione pari o superiori al 20% ed un abbattimento del 50% delle linee tariffarie tra il 10 ed il 20%.

“C’é quindi soddisfazione nel capitolo agricolo. Perché siamo riusciti a tutelare tutte le produzioni significative dell’agricoltura italiana e perché altri prodotti utili per l’industria agro-alimentare saranno importati a tassi ridotti”, ha detto Urso.

Niente è definitivo, ma il commissario Ue all’agricoltura Marianne Fisher Boel ha fornito assicurazioni che i prodotti mediterranei saranno fuori dalla lista dei prodotti tropicali, ha spiegato il sottosegretario. Dovrebbero così essere fuori dalla lista: riso, patate, cipolle, arance, mandarini, zucchero, succhi di frutta, marmellate, preparati a base di pesce e albicocche. Lo sblocco della situazione è stato raggiunto dopo l’intesa non ancora formalizzata nella disputa sulle banane tra Ue e Paesi latino americani. Urso ha, quindi, nuovamente insistito sull’importanza delle Indicazioni geografiche (o Igp, per tutelare i nomi dei prodotti agricoli tipici come il Prosciutto di Parma).

“Per noi - ha spiegato Urso - è discriminante che sia assolutamente chiaro fin da ora che l’estensione della protezione delle Indicazioni geografiche agli altri prodotti oltre a vini ed alcolici sia nel mandato negoziale. Non accettiamo percorsi paralleli, le Indicazioni geografiche devono figurare nell’autostrada del Doha round. E l’Italia non é sola, ha insistito sottolineando che 110 Paesi hanno sottoscritto la piattaforma in esame.

“L'Italia non vuole frapporre nessun ostacolo, è una necessità. Se la commissione si impegnasse così come ci ha detto l’obiettivo potrebbe essere raggiunto”, ha aggiunto Urso, precisando che “sulla tattica negoziale risponde Mandelson, ma sui risultati conseguiti decidiamo noi”.

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