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LA RIFLESSIONE

“Anteprime utili, ma da ripensare”: a WineNews, Matteo Ascheri, presidente del Consorzio del Barolo

Intanto le Langhe si mettono in testa al calendario: “un rischio che ci prendiamo, ma il tempismo oggi è fondamentale per mercati e stampa”
Anteprime, BAROLO, LANGHE, MATTEO ASCHERI, Italia
“Anteprime utili, ma da ripensare” per Matteo Ascheri, presidente del Consorzio del Barolo

Nate nel 1993 con la prima edizione di Benvenuto Brunello, a Montalcino, le Anteprime del vino, negli anni, si sono moltiplicate, diventando appuntamento fisso di tutti i territori più importanti d’Italia, in un “tour de force” per professionisti e stampa che si concentra e si sviluppa nella prima metà dell’anno, con in mezzo le fiere nazionali e internazionali più importanti, come Vinitaly a Verona, Prowein a Dusseldord e Vinexpo a Bordeaux, senza contare le diverse versioni all’estero delle stesse. Ed in questo quadro, “le Anteprime hanno ancora un loro ruolo, sicuramente, ma forse sono un format un po’ stanco, e che va ripensato”. A dirlo, a WineNews, Matteo Ascheri, alla guida di uno dei Consorzi più importanti e prestigiosi d’Italia, quello di Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, che, proprio in questi giorni, ha annunciato una novità che ridisegna tutto il calendario classico delle Anteprime, con lo spostamento, a gennaio, prima di tutti, di due eventi come Nebbiolo Prima, l’anteprima internazionale promossa da Albeisa, l’Unione Produttori Vini Albesi, con le nuove annate in commercio di Barolo, Barbaresco e Roero andrà in scena ad Alba dal 23 al 27 gennaio, mentre il 28 ed il 29 gennaio, sempre ad Alba, saranno i giorni di Grandi Langhe, la degustazione delle nuove annate di Barolo, Barbaresco, Dogliani, Roero e Diano, firmata dal Consorzio di Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e dal Consorzio del Roero.
“Il tempismo oggi è determinante, perché parlando di anteprima è fondamentale uscire in anticipo, pensando soprattutto all’impatto sui media e sui mercati, anche se ovviamente è un compromesso perché per certi vini poter aspettare qualche mese in più, da un punto di vista tecnico, come successo fino ad oggi, può essere utile. Ma d'altronde - spiega Ascheri - è vero che il mondo di oggi ha le sue tempistiche, e spesso la stampa ed il trade danno giudizi sulle annate ancor prima che i vini stessi siano in commercio. Abbiamo fatto questa scelta rischiando, anche perché a fine gennaio il clima nelle Langhe può creare qualche complicazione, ma ci sono anche tanti vantaggi. Essere giudicati per primi vuol dire anche avere un po' di anticipo sui media, e poi abbiamo pensato di sfruttare un periodo più tranquillo e meno inflazionato di eventi”. Ma al di là di questo, Ascheri riflette sul ruolo stesso delle anteprime e della comunicazione: “come ho detto, le anteprime hanno ancora un ruolo importante per stampa e professionisti, ma probabilmente sono un format un po' stanco rispetto a 20/30 anni fa quando sono nate, e sono state una vera e propria novità. Ma è anche vero che oggi gli eventi, le occasioni per assaggiare e degustare si sono moltiplicate, e ci sono per tutti tantissime opportunità diverse. E poi bisogna considerare anche un altro aspetto, che è quello della rappresentatività della stampa che interviene, perché è un dato di fatto che molti dei giornalisti e dei critici più influenti a livello internazionale ed italiano alle anteprime non vanno, perché si fanno spedire prima i campioni da degustare. E c’è ancora un altro tema sui cui, come Consorzio, stiamo ragionando, ovvero una comunicazione da parte della nostra voce istituzionale che però sia rivolta, oltre che ai professionisti a cui Grandi Langhe è rivolto, ai consumatori finali, che poi sono quelli che prendono davvero le decisioni di consumo. E stiamo pensando ad un format diverso, itinerante, magari più glamour, per raccontare i nostri brand ed i nostri vini al grande pubblico, magari partendo da piazze come New York, o dalla Cina, in un progetto che probabilmente vedrà la luce nel 2020”.
Intanto, però, le Langhe si mettono in testa al calendario delle Anteprime, prima di Anteprima Amarone, con le date ancora da confermare ma che, verosimilmente, andranno ad incastrarsi tra i giorni dei piemontesi e quelli dei toscani: Anteprime di Toscana prende il via il 9 febbraio, con la collettiva regionale, quindi Chianti Lovers (10 febbraio), Chianti Classico Collection (11 e 12 febbraio), Anteprima Vernaccia di San Gimignano (12 e 13 febbraio), Anteprima Vino Nobile di Montepulciano (13 e 14 febbraio) e chiusura con il Benvenuto Brunello (15 e 16 febbraio). Quindi, l’Anteprima del Sagrantino, a Montefalco, e dopo una breve quanto corroborante pausa, a marzo andrà in scena l’Anteprima del Chiaretto, ad aprile Campania Stories, con il meglio della produzione della terra dell’Aglianico, del Taurasi, della Falanghina e dei vini del Sannio, ed a maggio Sicilia en Primeur, con le tante declinazioni enoiche dell’isola, la Soave Preview e l’Anteprima dei vini della Costa Toscana.

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