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VINO E INVESTIMENTI

Nizza: Chiarlo raddoppia nella Docg vertice del mondo Barbera

2,5 ettari nel cru Montermareto e 10 nel cru Moncucco Cavino, che si aggiungono ai 10 già di proprietà della Tenuta de La Court

Continua a fare notizia il Nizza, vertice qualitativo del mondo Barbera, che da pochi giorni ha ufficialmente ottenuto il riconoscimento di Docg, e già alla ribalta delle cronache con il Nizza Cipressi 2015 di Michele Chiarlo, al vertice della “Top 100” 2018 del magazine Usa “Wine Enthusiast”. E proprio Michele Chiarlo, azienda di riferimento e pioniera del territorio, continua ad investire nel Nizza, con l’acquisizione di altri 10 ettari di vigneto. Un’acquisizione che rafforza il legame di Chiarlo con il Monferrato e con la denominazione Nizza, dove ora possiede 20 ettari complessivi, con i 10 della storica storica tenuta de La Court, a cui ora si aggiungono 2,5 ettari nel comune di Castelnuovo Calcea, nel cru Montemareto, e di 7,5 ha a Mombercelli, nel cru Moncucco Cavino.

“Siamo felici di aver avuto la possibilità di annettere al nostro patrimonio viticolo due appezzamenti così vocati all’interno di una denominazione che abbiamo fortemente voluto e che abbiamo intenzione di continuare a supportare nella sua crescita - dichiara Stefano Chiarlo, titolare assieme al fratello Alberto e al padre Michele della Michele Chiarlo - fin dagli albori di questa Docg, ai tempi in cui nostro padre Michele ricopriva il ruolo di primo presidente della neonata Associazione del Nizza, abbiamo creduto che questo vino, che oggi sta ricevendo importanti riconoscimenti dalla critica nazionale e internazionale, avesse tutte le carte in regola per entrare nella rosa dei grandi rossi piemontesi. Gli investimenti su questo territorio sono una prova concreta delle sue grandi potenzialità, che come produttori e membri dell’Associazione è nostro desiderio continuare a valorizzare in vigna e a promuovere sui mercati internazionali”.

Oggi, da stime WineNews, un ettaro vitato a Nizza si aggira sui 120.000 euro ad ettaro, o anche di più, per gli appezzamenti migliori. E questo ulteriore investimento è conferma della crescita e della salute del territorio, e della fiducia di cui lo investono i produttori.
“Il riconoscimento del mercato al mondo Barbera e al Nizza, e la percezione della crescita qualitativa nel mondo, sono un segnale importante anche per chi si occupa della loro promozione - commenta a WineNews il presidente del Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobrici - e c’è un altro segnale importante che mi piace sottolineare: dal qualche anno si è fermata l’erosione di vigneti, anzi, si è tornati a crescere, anche grazie alla riscossa della Barbera e del Nizza, ed è un aspetto confortante”.

Nel dettaglio, entrambi i vigneti acquisiti da Chiarlo si estendono all’interno della parte centrale dell’areale del Nizza docg. La parcella di Montemareto (2,5 ettari) è caratterizzata da una forte pendenza e da un’invidiabile esposizione a sud che, spiega l’azienda, consente di avere, durante il periodo estivo ed autunnale, un notevole numero di ore di luce. I suoli sono di origine sedimentaria marina con prevalenza di marne chiare sabbioso limose e un’importante presenza di microelementi tra cui calcio e magnesio. Caratteristiche che contribuiscono alla produzione di vini strutturati, longevi ed equilibrati.
Pochi chilometri più a nord si sviluppano invece i 7,5 ettari di vigneto con esposizione sud situati all’interno del cru Moncucco Cavino. Qui le colline si fanno più dolci e i terreni bianchi tipici di quest’area si colorano di sfumature azzurre, dovute alla consistente presenza di argille di lugagnano. In quest’area infatti scarseggia la componente sabbiosa in favore di quella limosa che si rivela in vini caratterizzati da freschezza, acidità e mineralità.

“Sarà un onore per noi confrontarci con questi nuovi appezzamenti ed è nostra intenzione, se si presenteranno le giuste occasioni, di continuare ad investire nei grandi territori piemontesi, perché da sempre la vocazione della nostra famiglia è quella di vinificare nelle più prestigiose denominazioni del Piemonte”, conclude Stefano Chiarlo.

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