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LA VICENDA

“Caso” Terregiunte: Boscaini e Vespa scrivono ai Consorzi di Valpolicella e Primitivo di Manduria

“Fatale semplificazione comunicativa e qualche nostra approssimazione tecnica ha portato equivoci da chiarire. Nessun riferimento a marchi e vitigni”
MASI, TERREGIUNTE, VESPA, Italia
Sandro Boscaini e Bruno Vespa

Sembra giunta a conclusione la querelle sul “Terregiunte - Vino d’Italia”, il progetto enoico firmato insieme da Sandro Boscaini, patron di Masi Agricola, nome storico del vino veneto, e Bruno Vespa, produttore in Puglia con la Vespa Vignaioli, che per l’uso nella comunicazione (ma non in etichetta), dei termini Amarone della Valpolicella e Primitivo di Puglia (di cui pure di fatto è un blend), aveva sollevato la protesta del Consorzio Tutela Vini Valpolicella e di quello del Primitivo di Manduria, per utilizzo improprio dei nomi delle due denominazioni.

“Ci preme riportare qualche precisazione in seguito ai commenti che hanno accolto la presentazione di Terregiunte, il nuovo progetto di Sandro Boscaini e Bruno Vespa - si legge in una nota congiunta inviata ai Consorzi e alla stampa - il vino uscirà il prossimo novembre e l’etichetta non porterà ovviamente alcun riferimento né ai marchi registrati Costasera e Raccontami né ai vitigni che ne sono alla base. La fatale semplificazione comunicativa dei primi giorni ha portato ad alcuni equivoci che vanno chiariti in modo trasparente. Terregiunte non ha alcuna relazione con le Denominazioni che per semplicità descrittiva - e con qualche approssimazione tecnica da parte nostra - sono state riportate nella comunicazione in generale. Abbiamo pertanto aggiornato i nostri siti in misura adeguata, come si potrà riscontrare su www.terregiunte.it dove sono presenti anche etichetta e contro etichetta. Questo naturalmente non scalfisce il valore del progetto che continuerà nelle annate successive al 2016”. Che sia chiusa così, dunque, la polemica enoica dell’estate?

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