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LA CURIOSITÀ

Scoppia la passione per i vitigni autoctoni: Autochtona traccia i più cercati online

Oltre a quelli più famosi, come Nebbiolo e San Giovese, spicca la Ribolla Gialla, con 10.000 ricerche medie al mese, seguita da Aglianico e Lagrein
AUTOCHTONA, VITIGNI AUTOCTONI, Italia
La cartina geografica dei vitigni autoctoni italiani

L’interesse per i vitigni autoctoni, è innegabile, cresce di anno in anno, e sempre più esperti del settore e wine lovers sono incuriositi di scoprire vitigni nascosti, o magari “celati” in più famosi blend, che difficilmente superano i confini regionali. Ma quali sono i più ricercati online? A individuare gli autoctoni più cliccati su internet ci pensa Autochtona, in attesa del via del Forum dedicato ai vitigni autoctoni italiani, in scena a Bolzano il 14 e 15 ottobre, e lo fa attraverso piattaforme come Google Trends e Ubersuggest. E, escludendo nomi di vitigni autoctoni e di vini che da essi nascono, molto noti e che si identificano con tipologie famose ovunque, come ad esempio Nebbiolo (Barolo e Barbaresco), Sangiovese (Chianti, Brunello), Glera (Prosecco) e via discorrendo, è interessante notare come altre varietà maggiormente legate a confini strettamente regionali suscitino comunque un ottimo interesse anche in regioni differenti da quelle di nascita. Tra questi, spicca sicuramente la Ribolla Gialla, storico vitigno autoctono che ha trovato in Friuli-Venezia Giulia la sua terra di elezione, in particolare nelle province di Gorizia e Udine, che negli ultimi 12 mesi ha registrato quasi 10.000 ricerche in media al mese su Google, provenienti prima di tutto dalla sua regione di origine e dal vicino Veneto, ma anche da Lazio, Liguria ed Emilia-Romagna. A seguire, l’Aglianico, nobile varietà del Sud Italia, che dà origine a vini da lungo affinamento come il Taurasi in Campania o l’Aglianico del Vulture in Basilicata, giusto per citare i due esempi più paradigmatici, che registra, sempre nell’ultimo anno, 5.400 ricerche medie mensili che spaziano un po’ ovunque, con ottime performance anche nel Lazio e nelle Marche. Il Lagrein, vitigno autoctono dell’Alto-Adige vanta 4.500 ricerche medie al mese che arrivano con sempre più frequenza non solo dalle provincie di Bolzano e Trento, ma anche da Lombardia e Liguria. E ancora: il Verdicchio, alfiere della produzione a bacca bianca delle Marche, riscuote ottimo interesse in termini di ricerca anche in Sardegna, il laziale Cesanese in Lombardia, il Primitivo, soprattutto se associato alla sua origine più nota, vale a dire Manduria in Puglia, va forte in Trentino-Alto Adige, mentre il sardo Cannonau è particolarmente amato in Friuli-Venezia Giulia.

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