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VINO SOTTO ATTACCO

Pringles al Prosecco: l’indifferenza delle multinazionali per il made in Italy

A Treviso centinaia di tubi sotto sequestro, ma a dover preoccupare è la noncuranza di un gigante del food per le regole che tutelano le Denominazioni
DENOMINAZIONI, KELLOG'S, PRINGLES, PRINGLES AL PROSECCO, PROSECCO, TUTELA, Italia
Le Pringles al Prosecco

Da una parte una multinazionale del food come Kellog’s, dall’altra una delle denominazioni enoiche più conosciute, e giocoforza imitate, del Belpaese, il Prosecco, in mezzo, le patatine Pringles al Prosecco: sono gli elementi dell’ennesima frode ai danni del made in Italy, sotto forme e dimensioni a dir poco preoccupanti. Il sequestro dei tubi di patatine, scattato in un supermercato di Treviso (e chissà quante ne sono state commercializzate, ndr), rivela infatti la totale indifferenza per le più elementari tutele delle denominazioni italiane, da parte di uno dei brand più famosi al mondo, che in etichetta ha addirittura messo la “polvere di Prosecco”, ovviamente senza il consenso del Consorzio del Prosecco, nell’elenco degli ingredienti.

Una beffa in piena regola, specie se si pensa agli sforzi che le denominazioni italiane, del vino ma non solo, compiono ogni giorno, anche in termini di investimenti, per prevenire le truffe e difendere il proprio prestigio. E proprio da una segnalazione del Consorzio del Prosecco è emersa la grana Pringles, come ha spiegato il presidente del Consorzio Stefano Zanette: “la segnalazione è stata fatta da noi all’interno dell’attività di normale monitoraggio dei prodotti in commercio che svolgiamo in accordo con l’Icqrf”. Il sequestro, arrivato una settimana dopo la segnalazione, “è la dimostrazione che il sistema di controllo che abbiamo sviluppato, sia per quanto riguarda il mercato nazionale che quello estero, funziona con grande attenzione e professionalità”.

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