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VIAGGIO IN SICILIA

Un’isola dove la vite è tesoro Unesco e un piccolo grande evento culturale: destinazione Pantelleria

Nuova edizione del Pantelleria Doc Festival (da oggi al 22 agosto) alla scoperta dei vini vulcanici da uva Zibibbo della vite-patrimonio ad alberello
PANTELLERIA, PATRIMONIO UNESCO, VITE AD ALBERELLO, VITICOLTURA EROICA, ZIBIBBO, Italia
La vendemmia a Pantelleria

Un’isola dove la vite è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, e un “piccolo grande” evento culturale promosso per conoscerla: prossima meta, Pantelleria, la Perla Nera del Mediterraneo, dove una nuova edizione, la n. 3, del “Pantelleria Doc Festival” (da oggi al 22 agosto), l’appuntamento promosso dal Consorzio volontario per la tutela e la valorizzazione dei vini Doc dell’Isola di Pantelleria, è un invito a scoprire un “tesoro” del vino italiano, tra visite alle cantine ed ai vigneti coltivati a Zibibbo in luoghi affascinanti, dalle contrade più agricole a quelle affacciate sul lago o sul mare, fino ai parchi archeologici, e degustazioni dei vini Doc, bianchi, spumanti, frizzanti, moscati e passiti. Vini da assaporare da soli o accompagnati da prodotti tipici dell’isola in atmosfere incantate, come di fronte ad un fantastico tramonto, ascoltando il racconto di chi li ha prodotti con amore e fatica, nei terreni vulcanici e scoscesi, duri da lavorare, sferzati dal vento. Ma dove cresce un'uva prelibata, dolce e aromatica, la cui coltivazione ad alberello pantesco è stata dichiarata Patrimonio Unesco.
“Il termine “viticoltura eroica“ - spiega Benedetto Renda, presidente del Consorzio e di Cantine Pellegrino, che apriranno le porte insieme a Donnafugata (con il suo vino-simbolo Ben Rye, le cui uve sono state finite di vendemmiare proprio ieri), Basile, D’Ancona, Emanuela Bonomo, Ferrandes, Ferreri, Gabriel, Gorgone, Kazzen, Marco De Bartoli, Miceli, Minardi, Murana, Sapori di Pantelleria, Vinisola, Solidea e Zinedi - ha un significato profondo. Produrre vino a queste latitudini è una vera propria impresa eroica: in media, infatti, a Pantelleria occorre più del triplo del tempo di lavoro che si richiede in altre realtà territoriali. Le condizioni geografiche estreme, la forte pendenza dei terreni, il vento che soffia costante, le limitate disponibilità di manodopera, la scarsità di piogge e l’assenza di sorgenti d’acqua dolce rendono l’attività dei vignaioli un miracolo continuo, premiato dalla qualità eccelsa dei vini”. Legata, come non mai, alle tradizioni locali dei suoi abitanti, custodi e detentori di un sapere millenario sulle tecniche di coltivazione dello Zibibbo che si tramanda di mano in mano, da padre in figlio. Nessuno, infatti, conosce meglio dei contadini panteschi i metodi di potatura e le pratiche agronomiche necessarie per ottenere il meglio dalle coltivazioni sui terreni impervi e selvaggi dell’isola, e che permettono di mantenere il suo piccolo microcosmo.

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